“I crimini al pistacchio“ di Brigitte Glaser
Katharina Schweitzer, brillante cuoca tedesca nata dalla penna di Brigitte Glaser, ritorna a vestire i panni dell’investigatrice in questo sesto caso. Tutto sembra filare per il verso giusto quando, a inizio libro, il lettore apprende che Katharina ha accettato di partecipare, su suggerimento della madre, a una sfida culinaria nella città alsaziana di Scherwiller.
Un nuovo incontro, gli occhi attraenti di Luc, Le Coq au Riesling, tutti elementi che fanno sentire bene Katharina fino a quando la madre piomba in camera sua dopo i festeggiamenti della sfida culinaria e le dà una notizia tremenda: un uomo giace morto nel torrente. È Emile Murnier, un anziano viticoltore francese conosciuto per il suo caratteraccio.
“Soltanto a una seconda occhiata notai il coltello nella schiena. Il coltello aveva una sottile impugnatura di legno nero con un pomello d’acciaio: lo riconobbi perché il mio coltello da disosso ne aveva una esattamente uguale”.
Katharina è nuovamente coinvolta nelle indagini di un omicidio, complicato dal fatto che Emile Murnier è il padre di Luc, l’uomo affascinante con cui Katharina ha passato la notte dei festeggiamenti. Che fine ha fatto Luc? La sua scomparsa potrebbe essere collegata con la morte del padre? Katharina sente l’impulso dell’investigazione dietro l’angolo e cerca di districarsi tra i propri sentimenti e la propria abilità culinaria, dimostrando di avere un fiuto speciale non solo per i manicaretti che prepara ma anche per le sue investigazioni.
“Crimini al pistacchio” di Brigitte Glaser (Emons, Collana Gialli Tedeschi, pagine 313, euro 14) è un giallo che apre la mente all’investigazione senza lasciare da parte la curiosità del lettore, che non riesce a togliersi dalla testa nemmeno le ricette gentilmente donate da Brigitte Glaser in appendice. Pagine da assaporare piene di azione, suspense e un pizzico di ironia.
Debora Colangelo