I colori di Robert Capa alle Gallerie Estensi di Modena
Le Gallerie Estensi di Modena ospiteranno – fino al 13 febbraio 2022 – la mostra fotografica “Capa in color”, con gli scatti a colori, lettere e appunti del “più grande fotografo di guerra nel mondo”, Robert Capa. Ideata Cynthia Young e curata dal Centro Internazionale di Fotografia di New York, la rassegna è prodotta dalla Società Ares con le Gallerie Estensi e realizzata con il patrocinio del Comune di Modena.
Robert Capa
Nato come Endre Friedman a Budapest nel 1913, da una famiglia borghese, Robert Capa cresce con il solo sogno di scrivere reportage e romanzi finché, per caso e necessità, si troverà ben presto nei panni del fotoreporter. Di radici ebraiche, non nasconde la sua indignazione per l’annessione dell’Ungheria alla Germania da parte di Hitler, rinnegando così la sua nazionalità. In un momento in cui “non c’era più nessunissimo motivo per alzarsi la mattina”, riceve una lettera da parte del direttore di Collier’s e prende la decisione che cambierà per sempre il suo destino. Ed ecco l’inizio di un’avventura con parole come fotografie: Capa lascia dopo due anni New York per tornare in Europa, dove ha inizio – precisamente in Inghilterra e grazie a Quentin Reynolds – la sua avventura di fotoreporter di guerra, la sua grande testimonianza contro il nazismo. Testimonianze queste che possiamo leggere e toccare in Slightly Out of Focus, da dove emerge la sua grande empatia fotografica in grado di immortalare gioie, dolori, stati d’animo e pensieri. Vediamo anche noi attraverso le immagini catturate dai suoi occhi e capiamo immediatamente ciò che voleva dirci guardando i suoi scatti.
“Non è facile starsene sempre da una parte senza poter fare nulla, tranne registrare le sofferenze che sono intorno a te”.
Il bianco e nero
Oltre alle fotografie di ben cinque guerre – quella civile spagnola dal 1936 al 1939, la resistenza cinese all’invasione giapponese del 1938, la seconda guerra mondiale in Europa dal ‘41 al ‘45, la prima guerra arabo-israeliana del 1948 e la guerra d’Indocina del 1954 – Robert Capa, maestro della fotografia in bianco e nero (di cui ricordiamo, inoltre, le foto parigine degli anni 30), ci lascia anche meravigliosi scatti a colori a partire dal 1941, da ammirare insieme per la prima volta all’interno di questa mostra, dove ci sono più di 150 foto a raccontare la società del secondo dopoguerra.
Capa in color
Il suo primo servizio a colori del 1941 illustra l’attraversamento dell’Atlantico a bordo di un convoglio navale partito da New York, per poi continuare negli anni successivi anche nei campi di battaglia. In mostra possiamo ammirare foto a colori che nel 1940 scattò per Life nella Sun Valley a Ernest Hemingway e Martha Gelhorn; le foto scattate in Unione Sovietica che diedero poi vita a un libro in collaborazione con John Steinbeck, un reportage che potesse dar voce alla gente comune: A Russian Journal. E ancora le immagini e i pensieri sulla memoria di Budapest; le foto scattate in Marocco a creare un melting pot tra la politica marocchina, le miniere di piombo e le riprese del film con Orson Welles, La Rosa Nera; e gli scatti alla fine degli anni Quaranta in Israele e Norvegia.
“Io sono tornato a Budapest perché il caso vuole che ci sia nato, e perché il luogo offriva solo un breve periodo per poter tornare. Sono stato persino a Mosca, che di solito non offre la possibilità di ritornare. Ho continuato ad andare a Parigi perché ci ho vissuto prima della guerra, a Londra perché ci ho vissuto durante la guerra, a Roma perché mi dispiaceva di non averci mai vissuto”.
Il servizio su Roma, pubblicato nell’aprile del 1952 su Holiday, segue la Roma glamour delle feste, che comincia a staccarsi dal periodo post bellico per abbracciare la Dolce Vita. Meravigliosi gli scatti che ritraggono la modella e attrice francese Capucine, uno dei quali funziona brillantemente da locandina per questa mostra esclusiva. Si continua con gli scatti su Picasso e la sua famiglia del 1948 e con quelli su Parigi, commissionati nel 1953 da Ted Patrick, direttore di Holiday, e per i quali Capa coinvolse anche Henri Cartier-Bresson, Chim e il giovane Dennis Stock. Altre suggestive immagini sono quelle della sezione Lo sci, scattate nella innevata svizzera del 1948 e un reportage sulle località di mare francesi Deauville e Biarritz. Ma le foto più belle e sorprendi di Robert Capa sono quelle che ritraggono le celebrità, realizzate negli anni Cinquanta sui set cinematografici europei, dal set Notorius di Hitchcock a John Huston, Ava Gardner, Ingrid Bergmane molti altri; fino alla chiusura conil progetto Generazione X.
Un’esposizione che arricchisce il Robert Capa che conosciamo, che ci guida all’approccio verso i nuovi mezzi fotografici e la sua straordinaria capacità di integrare il colore nei lavori da fotoreporter, colorando le parole attraverso lo sguardo.
Marianna Zito