I Celeb Car Crash e il nuovo disco “The world is busy, try again later” – L’intervista
“The world is busy, try again later”: un titolo più che mai attuale, quello del terzo disco della rock band di Parma Celeb Car Crash. Un nuvoo lavoro che ha visto la luce lo scorso 23 luglio dopo più di un anno di lavoro, con la collaborazione di Steve Albini, produttore di “In Utero” dei Nirvana e il mastering di Giovanni Versari, che ha lavorato con i Muse. I dieci brani inediti erano già usciti come singoli, con cadenza mensile e ora si trovano finalmente riuniti sono questo nuovo album. I Celeb Car Crash si sono formati nel 2012 e negli anni hanno pubblicato tre dischi e due EP accompagnati da una consistente esperienza dal vivo che li ha portati ad aprire i concerti di band come Gotthard e Coheed and Cambria fino al tour con i Lacuna Coil. I Celeb Car Crash sono: Nicola Briganti – Voci e Chitarre Gabriele “Rusty” Rustichelli – Chitarre/Cori Alex Crini – Basso Michelangelo Naldini – Batteria. Andiamo a conoscerli meglio.
È da poco uscito il vostro terzo disco “The world is busy, try again later” che raccoglie dieci brani usciti già come singoli, come mai questa scelta?
Una scelta obbligata dai tempi della pandemia, ma ci è sembrata immediatamente vincente per poter dare “voce” e “ascolto” a tutti i brani. Il concetto di album sembra attualmente démodé, e proprio per questo volevamo attirare l’ascoltatore in un percorso; è stato molto stimolante poter dare pari dignità ad ogni brano. Un rischio sicuramente, ma è stato davvero bello aver creato un appuntamento fisso con la nostra musica.
Ogni singolo è stato abbinato a un videoclip, l’ultimo dei quali è “Comet”, che è il brano apripista, con che logica avete deciso l’uscita dei singoli?
Mentirei se ti dicessi che è stato fatto tutto con un ordine ben preciso. Certe cose sì, per altre è stato il caso e determinate circostanze temporali che ci hanno consentito dei brevi sprazzi di libertà per poter girare i video. “Comet” è per noi zenit (Album) e nadir (Video), una felice combinazione.
Avete composto i brani in sala prove, alla vecchia maniera, qual è stato il primo e quale l’ultimo che avete creato?
I primi sono stati “Comet”, “Poor Me” e “Disconnected”. Gli ultimi “Howl”, “Drown Me in The Water” e “Divine”.
Quali sono le vostre influenze musicali?
Sono davvero tante, partiamo dal fatto che cerchiamo di non creare un effetto “Nostalgia” ma sicuramente tutta una determinata scena rock alternative degli anni 90 ci ha segnato parecchio. In generale tutto quello che reputiamo bello ci ispira ma poi siamo noi a declinare con il nostro gusto e con la giusta voglia di sperimentare.
Come musicisti come vi vedete ora dopo quasi dieci anni di attività? Come siete cresciuti?
Consapevolezza dei propri mezzi, ma soprattutto dei propri limiti. Credo sia questo secondo fattore quello che ti fa crescere, non parlo di mera tecnica, ma del fatto di non accontentarsi di quello che è già stato realizzato e cercare di aprire degli orizzonti diversi, portare avanti un discorso artistico riconoscibile, ma sempre nuovo e diverso.
Quando avete incontrato Steve Albini e Giovanni Versari e come è nata la collaborazione con loro?
Con Giovanni, ci permettiamo di essere colloquiali, ci conosciamo da diversi anni e abbiamo avuto la fortuna di avvalerci della sua straordinaria professionalità già dal 2017; è un professionista incredibile e la cosa che lo accomuna a Steve Albini è la semplicità e la cordialità nell’approccio con i musicisti. Albini e Versari hanno avuto in studio dei musicisti di importanza planetaria, per dirne due Nirvana e Muse, e giustamente come tutti i grandi hanno una competenza, serenità ed una gentilezza innata da rendere il lavoro un piacevole momento… e si impara davvero tanto. Dobbiamo ringraziare il nostro Riccardo “Paso” Pasini per la possibilità di aver lavorato con Albini, questo è stato il miglior viatico per poter collaborare.
Siete già al lavoro su nuovo materiale?
Certo, stiamo progettando già per il 2022 una serie di brani, vediamo in quale veste usciranno…
Avete in programma qualche concerto dal vivo?
Completeremo con un paio di concerti la stagione estiva e vedremo con tutte le nuove norme cosa l’autunno/inverno avrà da offrirci.
Avete avuto modo di aprire i concerti di Gotthard, Lacuna Coil e altri, di quale band o artista vorreste condividere il palco?
Se dobbiamo sognare… sogniamo in grande: Metallica, Alice In Chains, Stone Temple Pilots, Royal Blood e Foo Fighters.
Roberta Usardi
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