“Non voglio restare chiuso qui…”

All’entrata in sala gli attori sono in platea, sparsi, con costumi di fine anni ’60. Per la precisione, lo spettacolo ci racconta il 1967 e la voglia di andare via, sognando – o forse no – di andare verso “l’estate dell’amore”. Il gruppo ha lo scopo di intraprendere un’avventura insieme, coloratissima, surreale e sulle note dei Beatles. Non a caso ad aprire lo spettacolo arriva “Ticket to Ride”, quel biglietto che dà sempre diritto a un giro di corsa.

TICKET TO RIDE – TRILOGIA BEAT – in prima nazionale al Tieffe Teatro Menotti di Milano e in scena fino al 31 dicembre – non ha un filo comune, è formato da diversi quadri in diversi ambienti, con scenografie a proiezione molto efficaci, che passano dalla meditazione nel verde dell’India all’interno di una chiesa, a un circo per poi terminare, nella seconda parte, in un capannone, dove sembra si stiano ancora consumando i festeggiamenti di un Capodanno passato già da qualche ora.

Foto di Nicola Cordi

Attori giovani e agili – Barbara Begala, Eugenio Fea, Helena Hellwig, Leda Kreider, Dario Mené, Martina Sammarco, Maria Vittoria Scarlattei, Jacopo Sorbini, Chiara Tomei, Josefina Torino, Francesca Tripaldi, Emanuele Turetta – che ben rappresentano una gioventù passata ma sempre con lo stesso desiderio di evadere e di costruirsi altro, anche solo nella propria immaginazione. Le canzoni dei Beatles – grazie ad Andrea Salvadori – fanno da colonna sonora e gli attori, soprattutto nei momenti corali, hanno davvero un forte impatto nella resa dell’impasto vocale, nelle dinamiche e nelle armonizzazioni. In particolare molto emozionante “Happiness is a warm gun” e “Blackbird”.

Nonostante, in certi momenti, le scene si prendano un tempo più lungo del necessario, lo spettacolo diretto da Emilio Russo è piacevole riservando alla fine una sorpresa in platea, dopo gli applausi finali: il raggiungimento dell’estate dell’amore che stavano cercando e raccontando.

Roberta Usardi