I BAMBINI CHE NON SI PERDONO NEL BOSCO
C’era una volta un libro intitolato “I bambini che si perdono nel bosco”, titolo macabro a suo modo, che non nascondeva il timore che tutti i genitori hanno sulla sorte del loro bambino nel momento in cui egli va per la prima volta a scuola ed è come fosse portato via nel bosco, lontano da casa, senza possibilità di ritorno. Altri tempi. Il bel libro di esperienze formative intitolato “L’asilo nel bosco, un nuovo paradigma educativo”, (Tlön, pp.184, euro14,90) ne è l’antitesi esatta. Libro scritto a più mani, di Emilio Manes (appunto, in nomen omen) ci racconta dell’originale progetto pedagogico rivolto ai bambini in età della scuola dell’infanzia che ha sperimentato soluzioni diverse rispetto alla pedagogia tradizionale, organizzando una quotidianità scolastica quasi per intero all’aria aperta. Con spirito di neofiti, i bambini dell’asilo della scuola di Ostia Antica, “imparano facendo” attraverso diverse esperienze che stimolano la curiosità, l’immaginazione, l’autonomia e, in sintesi, promuovono il pensiero creativo e divergente.
Niente aula intesa come spazio canonico: sostituita dall’ambiente naturale, la nuova didattica di roussoviana memoria, si caratterizza per diversità e ricchezza di stimoli che promanano dal territorio. La didattica è attiva, anzi, interattiva e parte dall’ascolto delle competenze dei piccoli allievi e dai loro bisogni. Il quaderno didattico è l’ambiente coi suoi materiali naturali, preferiti apoditticamente agli oggetti di consumo di cui è piena l’inutile e routinaria nostra consuetudine moderna. Sassi, pigne, foglie e pezzetti di legno sono giochi e giocattoli atti a stimolare la cinestesia dell’apprendimento e tutte le sue possibili derivazioni immaginative. Anche le relazioni dell’anima se ne giovano nell’autentico incontro e scambio, negli apprendimenti quotidiani, tra adulti e bambini.
“Il nostro sogno è quello di costruire una scuola dove i bambini e le bambine vadano con piacere, dove si sentano ascoltati e dove crescano, apprendendo quelle competenze che saranno utili nella vita, felicemente ed umanamente”. Sogno realizzato abbattendo i muri del pregiudizio della scuola tradizionale col coraggio di chi ci ha messo le competenze, la saggezza e il cuore.
Lucrezia Zito