HOKUSAI. Sulle orme del Maestro al Museo dell’Ara Pacis di Roma
Un viaggio nel mondo dell’Ukiyoue (immagini del mondo fluttuante) attraverso la ricca opera del grande maestro dello stile Hokusai e del meno conosciuto Eisen.
Le silografie e i dipinti degli artisti ci accompagnano alla scoperta del “mondo fluttuante”, un linguaggio artistico che si sviluppa tra il XVII e la metà circa del XIX secolo e che rappresenta i mutamenti della società e della cultura giapponese intorno alla città di Edo, divenuta, in seguito, Tokyo.
La mostra è divisa in sezioni che seguono i temi sviluppatisi maggiormente nel paese del sol levante a cavallo tra ‘700 e ‘800: i Meisho, i poetici paesaggi giapponesi e i luoghi celebri di cui fanno parte le 36 vedute del monte fuji con protagonista la montagna sacra dalla caratteristica forma (tra le quali spicca la celebre Grande Onda); le rappresentazioni delle beltà femminili, attraverso i ritratti delle cortigiane con i loro vestiti alla moda in tessuti raffinati dai decori ricercati, un’opera nell’opera nei cui dettagli è facile perdersi: le bellezze simbolo di eleganza e seduzione, sono immortalate nelle loro attività quotidiane, legate al mondo terreno, all’attaccamento ai beni materiali e ai piaceri effimeri e fuggevoli nonché all’erotismo; le divinità popolari della fortuna, attraverso le silografie di Eisen e i rotoli di seta dipinta di Hokusai che, nella ricchezza dei materiali, testimoniano un punto importante nella vita del maestro; la natura, animali e piante si impongono nella produzione artistica di Hokusai soprattutto nei suoi ultimi anni di vita. Infatti, dopo gli ottant’anni il maestro raffigura di animali potenti, legati alla tradizione filosofica e religiosa e a simboli benaugurali come tigri, draghi, aquile in cui dimostra la sua bravura nella pittura con l’inchiostro. Troviamo, infine, i manga attraverso quindici volumi a stampa di Hokusai che vedeva in questi libri dei manuali di disegno per pittori professionisti e dilettanti.
Uno stile minimale, caratterizzato dalla precisione, dall’assenza di ombre e da poche sfumature di colore, ancora oggi molto apprezzato come lo fu in passato dagli artisti europei dell’ottocento, tra cui Vincent Van Gogh che invidiava la raffinatezza dei lavori Ukiyoe a cui rese anche omaggio in alcune delle sue opere.
Al Museo dell’Ara Pacis di Roma fino al 14 Gennaio 2018.
Giuseppe Zito