Harald Gilbers e la Germania del ’48 nel nuovo appassionante nuovo giallo “Il ponte aereo per Berlino”
Nell’estate del 1948 Berlino è avvolta da un caldo insopportabile. Ma è forse il meno, in quanto si fa sempre più marcata la divisione tra il settore sovietico a est e il settore americano a ovest. In più, l’approvvigionamento dei generi alimentari continua a essere insufficiente, così che molte persone fanno ancora fatica a procurarsi cibo. Una situazione difficile, che i berlinesi tentano in ogni modo di affrontare con le proprie forze, nonostante la difficoltà nel reperimento di generi alimentari. Ma questa è solo la punta dell’iceberg: non tarderanno ad arrivare altri cambiamenti a sconvolgere le vite dei cittadini, e non fa eccezione quella del commissario Richard Oppenheimer che, in un torrido giorno di giugno viene convocato sul luogo del ritrovamento di un arto umano, il primo segnale che indica la presenza di un assassino. Col trascorrere del tempo verranno a galla diversi omicidi, che definiranno l’assassino come un criminale scaltro e macabro. Con l’accentuarsi della divisione tra est e ovest, l’assassino si divertirà a prendersi gioco della polizia, anch’essa divisa, andando a colpire in entrambi i settori, approfittando di un momento storico di scombussolamento, in cui viene introdotta una nuova moneta e l’entrata e l’uscita dai diversi settori diventa sempre più difficile. Anche il commissario Oppenheimer incontrerà diverse difficoltà per poter continuare il suo caso che, con il tempo, rivelerà particolari sempre più sconvolgenti. Ad aggiungere ulteriore complicazione sarà l’attrito causato dalla divisione dei settori, che porta anche la polizia a lavorare separatamente e apparentemente senza la possibilità di collaborare. Nonostante tutto, il commissario Oppenheimer e la sua squadra cercheranno di scoprire l’identità dell’assassino e di fermarlo. Intanto, in cielo, è sempre più frequente il rumore degli aerei che, da un settore all’altro, portano gli approvvigionamenti.
Questo è, in breve, solo un accenno della trama del nuovo, avvincente e succulento romanzo di Harald Gilbers, uscito in libreria lo scorso 7 aprile, dal titolo “Il ponte aereo per Berlino” (Emons edizioni, 2022, Collana Gialli Tedeschi, pp. 392, euro 16) che vede ancora una volta all’opera il commissario Oppenheimer. Tuttavia, la vera protagonista è, ancora una volta, la città di Berlino, ancora sofferente, invasa dalle macerie, e gradualmente, sempre più spaccata, restando a fare da muta testimone delle sofferenze della popolazione.
“Il ponte aereo per Berlino” è una storia che lascia sulle spine fino all’ultima pagina, con uno stile indiscutibile, fluido, in grado di mescolare perfettamente elementi di storia reale e di finzione, in uno dei periodi più difficili della storia tedesca. Il risultato è un altro giallo di alto livello, che tiene sempre viva l’attenzione. Il commissario Oppenheimer è ormai un personaggio conosciuto e amato grazie alla maestria della penna di Gilbers, e presente fin dal primo romanzo “Berlino 1944. Caccia all’assassino tra le macerie” (Emons 2016), seguito da “I figli di Odino” (Emons 2017), “Atto finale” (Emons 2018), “La lista nera” (Emons 2019), “L’inverno della fame” (Emons 2020)
Roberta Usardi