“Hagard”, come un falco
“Chi bacia solo dopo essere stato invitato a farlo e chi si lascia baciare solo dopo aver concesso la propria approvazione non bacerà mai e non sarà mai baciato”.
Passi su passi
Come quando vedi Alice seguire il Bianconiglio, come quando da ragazzino sai che potrai seguire i tuoi sogni per sempre, fino alla loro più spudorata realizzazione. Poi ti ritrovi adulto e ti chiedi quando hai smesso, quando lungo la strada hai perso le tracce del tuo coniglio bianco. Come quando davanti allo specchio ritrovi delle tracce grigie tra i capelli e una vocina da lontano, da una piccola tana ti ricorda che “è tardi, è tardi”. “Hagard” di Lukas Bärfuss è quella vocina.
Da gioco a ossessione
È la storia di un uomo che crede sia tardi e non capisce come sia possibile che Alice possa ancora pensare di seguire i suoi desideri, i suoi sogni. E così osserva, si interroga, ricostruisce il percorso di vita di Philips, un suo amico, che come la protagonista del romanzo di Carroll si lascia tutto alle spalle per le proprie ossessioni. Prova a capire come si possa essere così caparbi e risoluti per raggiungere uno scopo. Non basta volere una cosa, bisogna desiderare ardentemente e quando qualcuno lo fa ai nostri occhi sembra un pazzo. Questo perché vediamo l’insieme, la foresta intera, la galassia nel suo complesso. Se riuscissimo a vedere l’albero, il ramo e poi la foglia; il nostro sistema solare, il pianeta Terra e l’oceano, l’acqua e poi la goccia. Allora il filo conduttore sarebbe chiaro, lampante e la soluzione l’unica possibile. Alice, l’unica persona sana di mente. Segui i tuoi sogni che non è troppo tardi.
Questa è la storia di una donna che nelle sue ballerine gira per la città, inconsapevole come lo siamo tutti. Come Dorothy cammina sempre avanti senza fermarsi, come solo certe donne sanno fare, bellissime nel loro essere testarde, perse nella loro concentrazione. Come satelliti senza colpa stravolgono la traiettoria di alcune lune, di certi pianeti, di taluni asteroidi. Questi cambiano rotta, scoprono nuove mete, trovano uno scopo nella vita, capiscono che l’unica cosa che possono fare, quando trovi una donna così, è inseguire il tuo personale coniglio bianco, tatuato sulla spalla di una creatura meravigliosa. Pillola rossa o pillola blu?
Questa è la storia di un uomo che crede, verso l’infinito e oltre, che tutto sia ancora possibile. Quando incontri sulla tua strada un personaggio del genere non puoi fare altro che lasciarlo andare, che il suo è un destino segnato, sognato. La sua determinazione è palese negli occhi, nel portamento, nel modo tutto particolare che hanno di rispondere, di respirare, come se fossero del tutto presenti a se stessi, pur non essendo sul posto, nel momento, sempre un passo oltre. Conoscendolo ti cambia la vita, è inevitabile. Non puoi non ripensare al tuo percorso, a tutte le volte che il tuo coniglio bianco è passato inosservato, a tutte le volte che hai detto lo faccio domani. Domani non esiste, è un attimo fuggente e questo non puoi proprio perderlo, anche se dovessi lasciarti tutto alle spalle, anche se niente sarà più come prima, la tua vita, la sua vita. Bisogna desiderare ardentemente per raggiungere lo scopo.
Qual è la verità?
“Hagard” (L’Orma Editore, pp. 176, euro 15, traduzione di Marco Federici Solari) di Lukas Bärfuss è un mistero senza soluzione, ricco di dettagli, colmo di particolari che sembrano portarci al nocciolo della questione, alla verità. Ma una sola verità non esiste, ognuno ha la sua, ognuno ha le sue motivazioni. Possiamo solo cercare le nostre e non fermarci a pensare quando il nostro coniglio bianco ci passerà davanti. Questa volta non sarà troppo tardi.
È lui un pazzo? Sono io un pazzo? Nessuna risposta.
Antonio Conte