“GLI UOMINI VENGONO DA MARTE, LE DONNE DA VENERE” AL TEATRO CELEBRAZIONI DI BOLOGNA
La bella e seducente Venere e il potente guerriero Marte a confronto. Due pianeti così lontani, due archetipi così opposti eppure due anime gemelle che come tutte le coppie tentano disperatamente di stare insieme. Chi potrà aiutarli e aiutarci? Ci pensa una frizzante Debora Villache la sera del’8 febbraio si trasforma in Love Coach e decide di fare un po di terapia di gruppo al Teatro Celebrazioni di Bologna. La pièce è tratta dall’omonimo libro di John Gray, che, con le sue 50 milioni di copie vendute in 40 lingue diverse è tra i libri più venduti al mondo in tema di rapporti di coppia e, a giudicare dall’affluenza a teatro, l’argomento sembra interessare in (quasi) egual misura sia a uomini che a donne.
Debora Villa è la prima donna in assoluto a portare in scena le perle di saggezza dello scrittore statunitense sulle differenze tra vesuviani e marziani e, se l’uomo si erge da sempre a parametro universale per ogni cosa, lo zenith dal quale tutto viene misurato, il punto di vista femminile su questo tema è assolutamente indispensabile, anche se l’attrice comica promette di averne per tutti e di essere quindi imparziale.
Durante lo spettacolo vengono elencati in modo chiaro e conciso le fatidiche differenze tra uomini e donne: se lui è competitivo, sequenziale e bisognoso di fiducia e apprezzamento, lei è qualitativa, multi-funzionale, e bisognosa di attenzioni e comprensione. Sono però gli esempi ironici e divertenti di vita reale offerti a supporto di ogni differenza, che ci racconta la nostra dottoressa del cuore, a rappresentarne il vero valore aggiunto e che così dolcemente e sarcasticamente ci fanno veramente capire quanto vere sono queste differenze e come comprenderle, per poi semplicemente accettarle. Anche il pubblico viene coinvolto sul palcoscenico, un uomo e una donna vengono invitati a rispondere alla domanda: che cos’è l’amore? Per lei la risposta è molto semplice e immediata: l’amore è complicità. Per lui la risposta non arriva così facilmente e tenta di evitare la domanda, per poi dare una bellissima risposta: l’amore è profondità.
Debora Villa riesce a insegnarci qualcosa, farci ridere e per qualcuno anche a far superare la timidezza davanti a un pubblico. E se questo non fosse stato abbastanza, in chiusura, riesce anche a dedicare del tempo a un messaggio serio, forse il più importante. Davanti a noi, appare un paio di scarpette rosse, simbolo ormai universale contro il femminicidio e in sala cala il silenzio, non c’è più niente da ridere ma solo da ascoltare: “Accettate che noi donne abbiamo bisogno di esprimerci in modo diverso dagli uomini, siamo portatrici di grazia e quando decidiamo di andarcene, lasciateci andare”.
Antonella Pizzolla