Gli Eternal Delyria e il nuovo album “Paradox of the mechnical angel” – L’intervista
Gli Eternal Delyria, band di genere death metal melodico di origine svizzera, ha pubblicato il 2 aprile il nuovo album, dal titolo “Paradox of the mechanical angel”, un vero e proprio viaggio dalla nascita alla morte attraverso le 10 tracce, da “Chrysalis” a “Until Death”, in un’evoluzione crescente che dà proprio l’idea di una vita intera.
Abbiamo posto qualche domanda alla band, formata da Lutz (voce), Clod (tastiere e voce), , Nyx (chitarra), Thim (chitarra), Alex (batteria), per saperne qualcosa di più.
Si tratta del vostro secondo album, dopo un EP nel 2014 e un primo album uscito nel 2016 “Letting go of Humanity”; da allora sono usciti due singoli “The Awakening” nel 2018 e a ottobre 2019 “Burning Bridges”, entrambi compresi in questo album. Una lunga gestazione, che ha visto anche un cambio di line up nel gruppo. Ci raccontate questo processo creativo?
Ciao a tutti, in effetti la gestazione è stata piuttosto lunga, alcuni brani presenti in “Paradox Of The Mechanical Angel” furono composti immediatamente dopo aver prodotto “Letting Go Of Humanity”. La verità è che l’aspetto compositivo degli Eternal Delyria per la maggior parte non avviene in sala prove come per molte band, noi tendiamo a comporre a casa singolarmente per poi arrangiare ed affinare le canzoni assieme, questo ci permette, potenzialmente, di avere un ritmo di composizione a se stante rispetto alle prove di gruppo. Rispetto al tempo trascorso tra il primo album ed il secondo album possiamo dirti che siamo molto minuziosi e perfezionisti rispetto alle nostre produzioni; prima di registrare definitivamente le canzoni abbiamo registrato e prodotto in maniera indipendente la pre-produzione dell’intero disco a puro scopo di valutazione per poi registrare tutto di nuovo una volta attuate le giuste correzioni. In questo arco di tempo abbiamo anche subito un cambio di line up e ci siamo dedicati ad una intensa attività live.
Ascoltando il disco mi è sembrato di percorrere una vita intera dalla nascita alla morte, cosa confermata dai titoli delle canzoni, cambia la sonorità brano dopo brano, diventa più cupa, era questa l’idea che avevate in mente?
Ci fa piacere sentire come ogni persona percepisca contenuti differenti rispetto al nostro materiale, l’intento non era quello di rappresentare un ciclo di vita in senso stretto; inizialmente siamo partiti con un concetto attorno al quale gravitassero i contenuti dei testi delle canzoni, e questo cardine è rappresentato dal concetto di prigionia. All’interno dei testi affrontiamo il concetto di prigionia in varie delle sue forme, siano esse fisiche, mentali oppure ideologiche; attorno a questo tema abbiamo poi imbastito un racconto che fa da cornice a tutto ciò, il racconto narra di un futuro distopico nel quale l’uomo, a causa della sua brama di potere, nel suo delirio demiurgico sviluppa la tecnologia come mezzo per elevarsi a livello di divinità. La sua creazione però sviluppa una intelligenza propria e, apprendendo proprio dal suo creatore, mira ad ottenere il potere, per questo costringe gli uomini sotto il suo giogo trasformandoli da oppressori ad oppressi; proprio come l’uomo questa bestia è ingorda, e dopo aver sottomesso l’umanità volge le sue attenzioni al cielo, sfidando gli Dei ad una lotta per il dominio dello spazio e del tempo. Da qui nasce la figura dell’angelo meccanico citata nel titolo, l’angelo è la prima vittima celeste della bestia, e rappresenta metaforicamente questa dicotomia celeste e perfetta ma contemporaneamente meccanica, imbastardita dalla tecnologia. Il tema della prigionia si è rivelato di un’attualità molto maggiore a quanto ci immaginassimo, quasi predittivo se si pensa alla situazione di quarantena forzata che stiamo vivendo.
Ci sarà un nuovo singolo e video prossimamente?
Abbiamo ancora un singolo in uscita con un video. Ma non si tratta di un video canonico, questa volta faremo un guitar playthrough, praticamente un video in cui i due chitarristi Nyx e Thim suonano la canzone; purtroppo a causa della situazione sanitaria che stiamo vivendo l’uscita di suddetto video è stata posticipata ad una data ancora da definire.
Facendo un passo indietro, come vi siete incontrati, come è nata la vostra band? Avete avuto dei punti di riferimento?
Il primo nucleo della band si è formato nel 2011, con il semplice intento di suonare per divertimento, senza grosse pretese. Possiamo dire di aver iniziato a vedere la band come qualcosa da cui poter ricavare delle soddisfazioni e dei riscontri sempre maggiori a partire dal periodo in cui abbiamo pubblicato l’EP “Delirium” del 2014, anche perché è a partire da quel periodo che abbiamo consolidato la formazione in maniera praticamente definitiva. Nel corso del nostro viaggio non abbiamo infatti più inglobato nuovi componenti, ci siamo purtroppo separati da un membro l’anno scorso ma il suo ruolo è stato coperto da Thim che era già nella band quale bassista. Ora lavoriamo come quintetto con l’aiuto di un bassista che ci supporta come turnista live, e troviamo di aver raggiunto una stabilità ed una chimica perfetta così. I nostri punti di riferimento sono vari, siamo cinque persone che ascoltano vari generi e varie sottocategorie di metal, per questo proviamo a far coesistere le nostre varie influenze in maniera coerente. Penso che ascoltando la nostra musica sia facile intuirvi influenze della scuola nordica sia melodeath che symphonic black, così come contaminazioni più moderne ed americane del filone “core”.
Il genere che avete scelto delinea il connubio tra un cantato senza melodia e un’architettura sonora profonda e complessa, come trovate la situazione del death metal attuale?
Pensiamo che il death metal sta vivendo una nuova rinascita, l’underground pullula di nuove band valide che stanno rimpolpando tutti i suoi vari sottogeneri. Naturalmente resta un genere di nicchia, ma passando dal technical death, al brutal, all’old school, al progressive, ci sono proposte nuove e valide per tutti i gusti, bisogna solamente avere la pazienza di cercare nei luoghi corretti, e sotto questo aspetto i social giocano un ruolo fondamentale.
Una volta terminata la situazione di blocco attuale, quali sono i vostri prossimi progetti?
La situazione attuale ha nostro malgrado causato parecchie noie, abbiamo dovuto posticipare il concerto che avevamo organizzato per lanciare “Paradox Of The Mechanical Angel” assieme ai nostri amici Redraw e Forsaken Legion ad una data ancora da convenire, abbiamo inoltre dovuto posticipare due date in Svizzera tedesca a cui teniamo molto che verranno recuperate in autunno. Quest’estate abbiamo in programma di suonare sul main stage del Metal Days, festival Sloveno a cui abbiamo già partecipato lo scorso anno, ma che temiamo verrà cancellato, nonostante attualmente sia ancora in programma. Come avrete intuito, questa situazione ci ha costretto a posticipare molte date, di conseguenza una volta sbloccata la situazione avremo ancora più voglia di portare il nostro nuovo album su più palchi possibili!
A nome degli Eternal Delyria un saluto ed un ringraziamento ai lettori ed allo staff di Modulazioni Temporali con l’augurio che superiate questo periodo difficile sani e salvi!
Grazie mille a voi per la disponibilità!
Roberta Usardi
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Link la video di “Burning bridges”: