Gli attori riuniti nell’ora sospesa
Siamo in una casa di riposo abitata interamente da vecchi attori, questa è l’ambientazione dello spettacolo “L’ora sospesa” in scena al Teatro Franco Parenti di Milano. Gli attori “a riposo” non mancano di ricordare ogni giorno, a se stessi e a chi si trovano a tiro, quello che furono anni addietro, sul palcoscenico, in spettacoli che li hanno visti protagonisti, a volte recitare insieme, altre volte no. Il punto di incontro è la sala della colazione, che il pubblico vede allestita sul palco, è lì che parte e riparte tutto, ed è nell’ora sospesa tra l’alba e il nuovo giorno quella in cui si svolge l’azione.
Ognuno ha sempre qualcosa da dire, qualcosa da ricordare e da ripetere, gli ospiti/padroni sembrano far parte di un’unica compagnia, anche se hanno alle spalle esperienze diverse. C’è chi vuole scrivere un testo su quello che sono loro oggi, forse per renderli ancora più uniti in quella parte di vita in cui il palcoscenico è rimasto un ricordo e chi invece si incaponisce nell’istruire il pappagallo domestico, tentando inutilmente di fargli imparare i versi di Amleto (“essere o non essere…”). Ogni personalità è eccentrica, a volte sembra di assistere a una sorta di gara a chi ricorda di più, a chi ha sofferto di più, a chi ha avuto più applausi. Finzione e realtà sembrano mischiarsi in alcuni momenti, non mancano momenti di ironia e di comicità, anche se il testo di Luca Marchesini non sembra spiccare mai il volo, in quanto rimane insoddisfatta la sensazione di un colpo di scena che non succede, di qualcosa che cambi e che faccia evolvere la storia.
Ciononostante gli attori in scena – Sergio Romanò, Dario Dossena, Lia Marchesini, Grazia Migneco, Marino Campanaro, Claudia Lawrence, Nicoletta Ramorino, Lorella De Luca e Gianluca Trofei – diretti da Riccardo Mallus, sono efficaci e riescono a trascinare egregiamente un ritmo lento attraverso i 90 minuti di spettacolo. Di certo traspare una grande verità: la passione per il teatro, per chi lo vive e lo fa con passione, è un fuoco perenne nell’anima.
In scena fino al 5 giugno 2018 in Sala AcomeA
Roberta Usardi