“Gli aspiranti acrobati” – Un tuffo negli anni ’80 con Roberta Spaccini
“Il cielo lasciamolo ai passeri, noi stiamo con i piedi per terra” – Vasco
“Gli aspiranti acrobati” (Bertoni Editore, pp. 244, euro 16) di Roberta Spaccini è un romanzo generazionale, ispirato a una storia vera, ambientato tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta e raccontato con gli occhi degli adolescenti, che ancora non conoscono l’odierna tecnologia.
Le vicende seguono lo scorrere del percorso scolastico di una classe del liceo e si intrecciano con la vita familiare e con le amicizie dell’infanzia, legate al luogo del cuore: il paese della nonna. Giulia, all’inizio del libro, ha 14 anni e ci trasporta all’interno del suo mondo. La sua vita è fatta di scuola, musica poesie, libri e film, ma non solo. Sullo sfondo di fatti di cronaca realmente accaduti, il filo conduttore è l’amicizia, vissuta a trecentosessanta gradi. È attraverso i diari e le lettere che Giulia si scrive con le sue amiche, che possiamo entrare nei loro pensieri più intimi. La difficoltà maggiore, per tutti i ragazzi della sua età, è non perdere l’equilibrio in un mondo fatto di eccessi insidiosi. Il sogno del grande amore è quotidianamente presente. Giulia cresce con noi lettori, pagina dopo pagina, attraversando periodi positivi, ma anche negativi. Dolori e delusioni, entusiasmi e inquietudini, infatuazioni e difficoltà. Fino ad arrivare a 19 anni. “Un’inguaribile romantica, un po’ isterica ma certo unica” sono queste le parole di Vasco che definiscono meglio Giulia, la protagonista di questo libro, che nasce da una storia vera di ragazzi, ripercorrendone le avventure, i primi amori e le delusioni di un gruppo di adolescenti che vivono intensamente, forse, i migliori anni della nostra storia. Il concetto di equilibrio è il filo portante del libro e contraddistingue le scelte della protagonista che, anche se di indole pacata e razionale, viene travolta da quei sentimenti che sono caratteristici dell’adolescenza.
Roberta Spaccini ci consente di tornare negli anni 80/90 quando non si usavano i cellulari, i CD, gli mp3, le email, i selfie e si passavano le giornate con gli amici “del muretto” piuttosto che sui social e nei centri commerciali. Leggere il libro è come fare un tuffo nel passato, quando si girava con l’intramontabile Si della Piaggio e si sfidava il mondo, quando i cantanti erano dei punti di riferimento motivo di ispirazione e di coraggio, sia nei momenti felici che in quelli bui. Spaccini, attraverso i diari di Giulia, cita testi di Vasco Rossi, Venditti, Battisti e Baglioni, cantanti che hanno segnato in modo indelebile quegli anni. Valori come la famiglia, l’amicizia e gli amori sono fondamentali per la protagonista, sempre alla ricerca del vero amore, quello raccontato e forse un po’ mitizzato dai suoi cantanti; anche il rapporto con la nonna Paola, citata spesso nel libro, è estremamente importante per Giulia, un’ancora di salvezza per ritrovare il suo equilibrio, sempre più instabile e messo a dura prova dagli amori non corrisposti. Una lettura semplice e scorrevole, capace di farci ricordare gli anni in cui si viveva senza tecnologia e senza la frenesia dei giorni d’oggi, quando si aspettava per ore vicino al telefono una chiamata o per giorni interi una lettera dal proprio amore. Adatto a tutti, specie a quelli che pensano agli anni ’80 con un pizzico di nostalgia, come il sottoscritto.
Christian Vaccaro