Gli Angeli arrivano a casa – “Angels in America” all’Elfo Puccini
Gli Angeli arrivano a Milano, al Teatro Elfo Puccini, a casa. Alla prima di ieri 26 ottobre, una Sala Shakespeare gremita attendeva con emozione la prima di questo straordinario allestimento di “Angels in America” di Tony Kushner, grazie e Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani che riprende vita dopo 12 anni dalla prima italiana, nelle traduzioni di Mario Cervio Gualersi e dello stesso Bruni, con un cast che rivede vecchi e nuovi Angeli: Angelo Di Genio, Elio De Capitani, Cristina Crippa, Ida Marinelli, Umberto Petranca, Sara Borsarelli, Alessandro Lussiana, Giusto Cucchiarini, Giulia Viana. E qui, ancor piĆ¹ della primissima assoluta di giugno al Napoli Teatro Festival, i ventuno personaggi di Kushner diventano veri. Ogni attore ha la capacitĆ di abbracciare il suo, anzi i suoi personaggi creando, in chi li guarda, empatia ed emozioni fortissime, fino a sperare che non si chiuda mai quel sipario, quella scatola che raccoglie le scene di Carlo Sala: ora siamo in un appartamento, subito dopo in ufficio, in ospedale, ora ĆØ Central Park o la casa dei Mormoni, il Palazzo di Giustizia poi il Bronx e su, a volare, verso il Paradiso. Siamo anche in piĆ¹ posti contemporaneamente, grazie alle scene sovrapposte e incastrate con perfezione magistrale. Una tira l’altra e ognuna diventa terreno per l’altra senza interruzione o distrazione, ma solo con grande pathos e attesa, sulla poltrona di un teatro che, in quel momento, diventa specchio del mondo, il nostro mondo marcio, corrotto, politicamente scorretto, malato, tossico; ma dove ogni giorno ci dimeniamo, alla ricerca di una fioca speranza.
Sulle tre pareti di questo microcosmo cubico si susseguono i video di Francesco Frongia, a creare quelle dinamicitĆ e profonditĆ essenziali, a creare un continuum, una vera e propria finestra che si affaccia sul mondo: la pioggia su New York e ancora la neve, i colori scintillanti di un bar (gay) o la riproduzione metodica della solitudine di Harper durante il suo monologo. Ć tutto perfetto. La perfetta descrizione di un meraviglioso mondo alla deriva. Le musiche di Giuseppe Marzoli e i giochi ombra e luce di Nando Frigerio accompagnano e differenziano le varie scene, creando un effetto cinematografico che alleggerisce dalla drammaticitĆ del testo: sei atti divisi in due parti per un totale di sette ore se si sceglie di assistere, in un solo giorno, all’intera maratona. Andate a vederlo, avete tempo fino al 24 novembre!
Marianna Zito
Foto di Laila Pozzo