“Gli amanti poliglotti” – Il vortice di passione e solitudine di Lina Wolff
“Disse anche che era importante provare a immaginare come tutto potrebbe essere se tutto fosse diverso. Al momento era questa la grande sfida del mondo: provare a immaginare come sarebbe tutto se tutto fosse diverso. E per questo servivano dei visionari, persone che sollevavano lo sguardo dallo specchietto retrovisore e guardavano avanti. Ed era questo che Lamas aveva fatto negli Amanti poliglotti”.
Gli amanti poliglotti sono vite che si incrociano spudoratamente, senza nemmeno chiedersi il permesso. Sono storie quotidiane, storie di follia e solitudini che bussano alle porte ed entrano come raffiche di vento, mutando il corso del destino. Sono quella cosa che cerchi disperatamente e arriva quando meno te lo aspetti. Gli amanti poliglotti parlano le stesse lingue e vivono ogni luogo, dalla Scania a Stoccolma, da Roma alle Marche e così via. Per ognuno il suo.
“Alla fine ricominciai a sognare la mia amante poliglotta”
“Gli amanti poliglotti” (Codice Edizioni, pp. 253, euro 18) di Lina Wolff è un romanzo che si sofferma su tre vite, ma sono anche tre singole storie che rapiscono l’attenzione e catturano con la forza di un vortice perché vogliamo subito conoscerne la fine che in qualche modo le accomuna ma, allo stesso tempo, vogliamo restare aggrappati al romanzo, alla storia sola, quasi fosse anche per noi la strada verso l’unica via d’uscita. Ma Gli amanti poliglotti è anche il titolo del manoscritto di Max Lamas, uno scrittore alla deriva. Un manoscritto intorno a cui si consuma sì la vita dell’autore, ma anche quelle di Ellinor, Lucrezia e di altri personaggi come Calisto, Mildred o la Marchesa Matilde Larini che, con la malinconia del proprio passato sulle spalle, diventano rilevanti e indispensabili nelle loro reciproche esistenze. Ognuno di loro entra ed esce dalle vite degli altri per recitare la propria parte, per recriminare il proprio posto o semplicemente per restare.
“Non hai mai desiderato che tutto, e non intendo solo i pini, fosse diverso? La storia, tutto, la vita?”
Lina Wolff scrive un romanzo a tratti grottesco, geniale e intrigante, crudo come la vita, forte come la passione. “Gli amanti poliglotti” è intriso di quella solitudine innata che ci appartiene e di cui sovente proviamo a liberarci, per arrivare sempre a capire che è impossibile farne a meno.
Marianna Zito