“GIORDANO BRUNO – SUITE DI UN FILOSOFO” AL TEATRO DEHON DI BOLOGNA
Emanuele Montagna, fondatore e direttore della Scuola di recitazione Colli di Bologna è il fantastico interprete di “Giordano Bruno – Suite di un Filosofo”, in scena al Teatro Dehon il 26 e il 27 febbraio. Questo spettacolo, presentato in via eccezionale dal direttore del teatro, conferma ulteriormente quanto sia ricca di artisti questa città. Le tende rosse del palcoscenico si aprono sulle note rock diI am only human di Rag’n’Bone Mandue, mentre due anziani e claudicanti Cardinali (Martina Valentini Marinaz e Asia Galeotti) si aggirano spaventosamente sul palco blaterando sentenze:“Si dice che Giordano Bruno sia un mago, un miscredente in contemplazione dell’inferno…” La loro voce è ansimante, quasi senza vita e le loro parole giudicanti e accusatorie si rifanno proprio ai dogmi di una Chiesa punitiva e contrariata.
Filippo Bruno (noto come Giordano Bruno) si fa strada tra gli spettatori con una croce sulle spalle per arrivare alla sua Santa Inquisizione. Nonostante sia sotto accusa, sembra ancora innamorato della vita, così pieno di conoscenza, saggezza e anche un pizzico di ironia. Si percepisce un’aria di cambiamento in sua presenza e anche i vecchi e decrepiti Cardinali si trasformano in due sensuali donne provocanti. Le nuove idee che permettono agli esseri umani di aprire porte su nuovi mondi e infiniti universi fanno scricchiolare le fondamenta di una istituzione ormai decadente e superata, ma ancora impegnata a detenere il proprio potere. Una cosa è molto chiara: la giustizia divina e quella umana sono contrarie e Giordano Bruno lo sa, sa che sta andando verso un destino segnato dall’ignoranza di questo mondo, dalla cecità della Chiesa e dall’indifferenza dei fedeli. Eppure lui continua a tuonare le sue verità: “Perseguitate coloro che chiedono una libertà che non volete dare! La religione serve solo a guidare gente scellerata che non riesce ad arrivare alla filosofia! C’è una magia che è dentro ognuno di noi! Il filosofo anche se non possiede niente ha potere sul suo destino!”. Ma il dubbio è uno scorpione per le anime dei credenti e il compito della Chiesa è quello di sconfiggere le eresie, qualunque esse siano, così condanna tutti i suoi scritti e lo sentenzia al rogo a Campo dei Fiori il 17 febbraio 1600.
“Tenete chiu paure voi’ e me!” le sue ultime parole in dialetto napoletano, sono come uno schiaffo in faccia, non siamo stati guidati da una istituzione forte e potente, ma da esseri piccoli e impauriti che hanno dovuto mettere a tacere la voce della verità perché non aveva nessun interesse a dominare le persone. E se fossero stati bruciati tutti i papi al suo posto, nessuno escluso, in che mondo vivremmo oggi? Forse sarebbe la filosofia a guidarci e non la religione e forse saremmo anime libere e non incatenate.
Antonella Pizzolla