“Gelosia”: i salotti mondani di Proust
“Gelosia” (Castelvecchi, pp. 140, euro 15) di Marcel Proust riprende la parte di Guermantes II della Recherche. Ed è qui che il nostro autore presenta una serata mondana parigina dove appaiono i personaggi dell’opera legati da quel lungo filo conduttore dell’opera stessa, che è appunto la gelosia. Tradotto da Daria Galateria, che ne scrive anche l’Introduzione, ci troviamo di fronte ai retroscena degli amori e della vita stessa e a tutti quei sentimenti e quelle azioni che ne conseguono.
Siamo nel salotto della principessa Guermantes e Proust ci mostra attraverso il carnet dei suoi personaggi – che il lettore proustiano avveduto non avrà difficoltà a riconoscere – le sfaccettature dell’animo umano, quelle sfoggiate nelle serate mondane e condizionate dalle convenzioni sociali che regolano i rapporti con l’altro.
La gelosia è confessata e conduce il gioco, rimanendo ancorata al passato per dare certezze al presente e cibandosi all’interno di quegli ambienti a cui lo stesso Proust era molto legato e di cui mostra ironicamente la sfarzosità, ma senza dimenticare l’ipocrisia di chi li frequenta tra sfarzi e sorrisi apparenti.
Irene Alimonti