“FUGA NELLE TENEBRE” AL TEATRO OUT OFF DI MILANO
Fino al 10 marzo al Teatro Out Off di Milano va in scena “Fuga nelle tenebre” di Arthur Schnitzler, nella traduzione di Giuseppe Farese e nell’adattamento di Lucrezia Lerro e Lorenzo Loris per la regia dello stesso Loris.
I protagonisti della storia sono un medico neurologo, Otto (Massimo Loreto) e il fratello Robert (Paolo Bessegato); quest’ultimo affida al fratello una lettera nella quale lo autorizza a ucciderlo nel caso in cui venisse colpito da una malattia mentale. Questo gesto, che dapprima rassicura Robert, a poco a poco diventa un tarlo che lo ossessiona e che lo porta a pensare e a convincersi di aver commesso atti imperdonabili verso la defunta mogli e l’ex amante.
Otto è anche il narratore della vicenda, appare come un uomo solido e sicuro, pronto ad aiutare il fratello, ma Robert, guardandosi allo specchio e assumendo gesti ricorrenti, passa da un senso di conforto, dato dalla certezza che il fratello lo ucciderà se diventerà pazzo, a un senso di panico e di oppressione, temendo proprio che il fratello lo uccida proprio perché in possesso della lettera che lo autorizza. La “fuga nelle tenebre” del titolo ha inizio all’interno della mente di Robert, prima a piccoli passi e poi sempre più veloce, in una mania di persecuzione sempre crescente. Neanche l’amore trovato in Paula riesce a calmare questo viaggio nel buio.
Bravissimi gli attori in scena, Paolo Bessegato e Massimo Loreto, impeccabili e in perfetta sintonia, interessante la scena di Daniela Gardinazzi, che suddivide e allo stesso tempo unisce i luoghi della vicenda, la regia di Loris sembra dilatare il tempo, nonostante l’attenzione rimanga viva e lo spettatore segua ogni passaggio senza difficoltà. Uno spettacolo piacevole, anche se non rientra tra le migliori regie di Loris.
Roberta Usardi