FRIDA KAHLO – OLTRE IL MITO. Una preziosa mostra al MUDEC di Milano
Il MUDEC – Museo delle Culture di Milano ha aperto le porte a una ricca e completa retrospettiva dedicata all’artista messicana Frida Kahlo, esponendo in un ampio spazio tutte le opere provenienti dalle due più importanti collezioni di Frida Kahlo nel mondo: il Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e la Jacques and Natasha Gelman Collection, altri musei internazionali (come il Phoenix Art Museum, il Madison Museum of Contemporary Art e la Buffalo Albright-Knox Art Gallery) e l’archivio della Casa Azul scoperto solo nel 2007 grazie al curatore della mostra Diego Sileo teorico, storico d’arte, e curatore del PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano.
FRIDA KAHLO – OLTRE IL MITO ci fa appoggiare gli occhi su opere mai viste prima d’ora in Italia, su scritti personali inediti e su fotografie che ci mostrano la vita di Frida ora nei momenti gioia ora in quelli di dolore psichico e fisico. Si delinea così un viaggio profondo toccando temi specifici come la politica, l’essere donna, la violenza, la natura e, infine, la morte che ci permettono di entrare – con più di cento opere tra dipinti, disegni e fotografie – a contatto con la personalità di questa donna a cui la vita ha dato tutto e non ha risparmiato nulla. Comincia a esprimerla, questa personalità, attraverso l’elemento visivo di impatto primario, il corpo, abbellito dagli abiti appartenenti alle comunità native tepehuanes: grazie ai colori diventa emblema di determinazione e di forza, un manifesto di essenza interiore, l’urlo più forte delle sue opere che, senza vergogna, chiede giustizia alla vita mostrandosi, rendendosi vivo. Lo vediamo, ad esempio, nei suoi numerosi e significativi disegni a matita.
Procedendo, possiamo ammirare opere famosissime di Frida dagli autoritratti più celebri (La colonna rotta, Diego nei miei pensieri, Autoritratto con corona di spine) ai ritratti delle persone a lei care (Ritratto di Miguel N. Lira o dell’amato Diego Rivera), alla rappresentazione di episodi particolari che caratterizzarono il suo percorso (Ospedale Henry Ford, Qualche piccolo colpo di pugnale, Il suicidio di Dorothy Hale, Roots) o il suo legame con la terra e la natura (L’amoroso abbraccio dell’universo, La novella sposa che si spaventa all’aprirsi della vita). Intense le lettere a Miguel N. Lira, ad Alejandro Gomez Arjas o alla piccola nipote Isolda mentre un fulcro solido e importante è il rapporto con la fotografia: ne ammiriamo tantissime a partire da quelle del padre Guillermo, a quelle intime e naturali scattate da Lucienne Bloch (che sono una importante testimonianza della vita messicana del tempo), fino alle sorprendenti di Guillermo Dávila o a quelle iconiche di Nickolas Muray. I materiali di archivio e le registrazioni inedite rendono questa mostra magica e – mentre ascoltiamo le parole nella musica di Brunori Sas – respiriamo la sofferenza e allo stesso tempo la forza vitale che permisero a questa donna di imprimersi nei vari ambienti culturali fino a diventare pietra miliare della cultura messicana e non solo.
Oltre alla mostra – allestita al MUDEC di MILANO fino al 3 giugno – è possibile partecipare ad interessanti conferenze e allo spettacolo teatrodanza VIAJO SOLO. INCONTRANDO FRIDA KAHLO con la regia di Mariasofia Alleva.
Per ulteriori informazioni visitate il sito http://www.mudec.it/ita/frida-kahlo-mostra-mudec-milano/
Marianna Zito