Firenze protagonista del nuovo romanzo di Riccardo Lestini “Firenze, un film”
“Di tutte le statue incatenate lì sotto, la sua preferita è il Perseo, che se a Firenze fosse una donna sarebbe sicuramente Alma, ma se fosse una statua sarebbe senza dubbio il Perseo: un capolavoro di perfezione e armonia da cui però sgorga il sangue di una testa tagliata, il trionfo dell’equilibrio ottenuto dall’assemblaggio di materiali scadenti e di recupero, lucentezza e splendore personificati che dietro nascondono i più incredibili e impensabili dei segreti.”
Avevamo già avuto modo di apprezzare Riccardo Lestini con il suo romanzo “Il Piccolo Principe è morto”(qui la recensione) per la sua capacità di tenere il lettore inchiodato pagina dopo pagina, fino a quando non arriva alla fine. Con il nuovo romanzo “Firenze, un film” (Edizioni Fogliodivia, 2020, pp. 176, euro 13) il lettore va incontro alla stessa sorte.
Il romanzo è formato da tanti piccoli “interni” ed “esterni” nella zona di Firenze, storie che si svolgono nell’arco di una sola giornata, dal centro storico alla periferia, con personaggi di ogni tipo, da seguire appassionatamente in situazioni quotidiane di vita e a volte di sopravvivenza. La vera e propria impostazione cinematografica la dà il “vecchio Bob”: ogni giorno esce di casa con lo scopo di trovare il suo film, si sveglia prestissimo perché “c’è un film dietro ogni mattina” e con la sua videocamera digitale esce di casa osservando la città e cercando la sua “perla”, la protagonista del suo film. Ma oltre a lui troviamo anche Red, un netturbino dal linguaggio riprovevole, o Concetta detta Ketty, una prostituta dell’est arrivata in Italia con ben altri sogni, il barbone Lukas, che trova il momento più bello della giornata alla mattina presto, nel portare le paste più buone di Firenze alle prostitute che finiscono di lavorare. Ma ci sono anche Giulia, che si sveglia al Parco delle Cascine, dopo aver dormito all’aperto senza ricordare perché; o Emma, commessa di un negozio di lusso e amante di uno scrittore già sposato; o Dario, che nonostante il suo talento di architetto fa il cameriere; o ancora, Tommaso, che sognava di diventare un musicista bravissimo mentre la realtà lo rivela musicista molto meno che mediocre; o Margherita, con il suo trauma che si porterà dentro tutta la vita; o Andrea, studente molisano trasferitosi a Firenze per diventare scrittore ma trovandosi senza alcuno stimolo abbastanza forte da liberarlo dall’apatia. E di storie ce ne sono ancora, e ogni storia ha un suo percorso, un suo frammento che forma con le altre un enorme puzzle che ha come sfondo la vera e unica indiscussa protagonista: la città di Firenze, dagli angoli più suggestivi a quelli più nascosti e bui.
Un romanzo appassionante che non risparmia linguaggi diretti e forti, storie disparate che viaggiano nel profondo dolore, ma anche nella consapevolezza, nella confusione, nella gioia, rappresentando i rapporti umani nelle loro varianti scomode, spesso pieni di paura, a volte consapevoli della giusta direzione, ma senza la spinta per seguirla. Un romanzo che mette a nudo scomodità e impotenza, prigioni e delusioni, ma chi legge può vedere oltre e agire nella vita reale.
Roberta Usardi
Copertina di Teresa Lorusso
[…] Modulazioni Temporali – 23/03/2020 […]