Cosa fareste se vi dicessero che è possibile rivivere un momento esatto della vostra vita in una piccola caffetteria prestando attenzione a 5 piccole regole?

Se lo domandano Fumiko, Kōtake, Hirai e Kei prima di prendere posto sull’unica sedia della caffetteria che permette di viaggiare nel tempo. Qualche intoppo è sempre dietro l’angolo, ma queste quattro donne non si arrendono neanche dopo esser state messe in guardia da Kazu, che si occupa di servire il caffè a chi decide di prender posto su quella sedia per viaggiare nel tempo.

Ogni viaggiatrice deve tenere bene in mente 5 cose:

• Nel passato si possono incontrare solo le persone che sono entrate in quel caffè;
• Il presente non sarebbe cambiato, indipendentemente da quello che avrebbe fatto nel passato;
• Per tornare nel passato bisogna sedersi in un posto preciso della caffetteria;
• Quando si torna nel passato non ci si può muovere dalla sedia dove ci si è seduti;
• Per tornare indietro, senza essere risucchiati dal passato, l’importante è bere il caffè prima che si raffreddi.

Anche se ci sono molte regole da tenere a mente, Fumiko, Kōtake, Hirai e Kei non si abbattono e aspettano semplicemente che la strana donna con un abito bianco, con in mano sempre un romanzo, che occupa la sedia prescelta, possa cedere loro il posto per iniziare il viaggio. Peccato che la donna sia un fantasma e che maledica chiunque provi a trascinarla via dal suo posto. E una volta ritornate al presente cosa ne sarà di Fumiko, Kōtake, Hirai e Kei?

“Finché il caffè caldo” di Toshikazu Kawaguchi (Garzanti, pp. 180, euro 16) è un piccolo capolavoro. La narrazione è perfetta e le donne che animano queste pagine sono rocce, in cui ogni donna può riconoscersi. Consigliato a chi ama i propri ricordi, a chi desidera leggere un romanzo scorrevole e a tutti quelli che sorseggiano il caffè prestando attenzione sempre all’ultima regola: l’importante è bere il caffè prima che si raffreddi.

Debora Colangelo