Filottete di Letizia Russo con Paolo Musio in scena fino al 21 dicembre a Roma
Proseguono fino a giovedì 21 al Teatro Studio “Eleonora Duse”(via Vittoria, 6) le repliche di Filottete, riscrittura della tragedia sofoclea a firma di Letizia Russo (“Premio Tondelli” nel 2001 e “Premio Ubu” per la migliore novità drammaturgica nel 2003). Lo spettacolo, tappa finale di un percorso triennale dell’allievo regista Carmelo Alù, che con questo spettacolo si diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, consolida la collaborazione con la drammaturga romana dopo Edipo Re (2016) e Un anno con tredici lune (2017).
Sul palco Paolo Musio, attore diplomato all’Accademia (tra le sue ultime più importanti interpretazioni, il monologo “L’Arte del Teatro” di Pascal Rambert, spettacolo candidato ai Premi Ubu 2017 come Miglior testo straniero rappresentato in Italia), accompagnato da Alvise Camozzi, Marina Occhionero e dallo stesso Alù.
Filottete è un mito quasi dimenticato dai contemporanei, che ha però radici antichissime e che vanno ben oltre lo stesso Sofocle. È il mito da cui sono nati alcuni dei più celebri ‘topoi’ della letteratura teatrale, eppure lo abbiamo dimenticato. Su un’isola deserta, Lemno, abbandonato dai suoi commilitoni durante il viaggio verso il fronte, Filottete aspetta da dieci anni che qualcuno o qualcosa venga a liberarlo per riportarlo a casa, oppure che la morte vinca finalmente la cancrena che divora la sua mano destra e infiamma il suo odio. “Ma oggi – ha dichiarato il regista Carmelo Alù – nell’isola che Filottete divide con l’unica sopravvissuta di una genia di assassine, sono arrivati Odisseo, che a Lemno l’aveva abbandonato, e Neottolemo, figlio inesperto di un soldato già morto, ma mai dimenticato. La loro missione è trascinare Filottete, e l’arco che ne farebbe un eroe, all’incontro col proprio destino. […] La bellezza di questa storia sta nella finzione. Il teatro, come in Shakespeare, diventa la chiave per svelare i nodi delle vite umane. Qui è Odisseo che innesca il gioco, diventando un regista per l’attore Neottolemo che sale sul palco e inventa verità, usando la sua vita, credendoci al punto da doverci rinunciare e svelare quindi, allo spettatore Filottete, l’inganno”. E, nelle parole della drammaturga Letizia Russo: “Non è un caso che il mito di Filottete, l’uomo abbandonato sull’isola di Lemno da Odisseo durante il viaggio verso Troia, sia stata riscritta da molti autori attraverso i secoli. La sua storia racchiude nel corpo di un uomo martoriato dalla malattia, un mistero che solo apparentemente è quello del dolore e del risentimento: Filottete è una domanda inesauribile sul tempo, sul destino, sulla capacità di resilienza dell’uomo”.
FILOTTETE
di Letizia Russo
Saggio di diploma dell’allievo regista
Carmelo Alù
dal 14 al 21 dicembre
ore 20.00 – domenica 17 ore 18.00
Teatro Studio ‘Eleonora Duse’
Via Vittoria, 6 – Roma
con Paolo Musio, Alvise Camozzi, Marina Occhionero, Carmelo Alù.
Supervisione alle scene Dario Gessati – Costumi Gianluca Falaschi – Luci Pasquale Mari – Supervisione ai Movimenti Francesco Manetti – Aiuto Regia Luca Vassos – Direttore di Scena Alberto Rossi – Sarta Manuela Stucchi – Foto di scena Riccardo Freda.
Ingresso libero (fino ad esaurimento posti) con prenotazione obbligatoria:
Info line tel. 334 1835543 (dal lunedì al sabato ore 10-13 e 14-17)