“Febbre da fieno” – Letteratura e Caso in Stanislaw Lem
Presentato come uno dei pochi romanzi realisti dell’autore polacco, conosciuto perlopiù per il fantascientifico Solaris, “Febbre da fieno” di Stanislaw Lem gioca sul terreno della crime novel per esplicare una teoria matematica-ingegneristica sul Caos/Caso. Pubblicato in Polonia nel 1975, il romanzo di Lem arriva per la prima volta in Italia pubblicato da Voland (2020, pp. 208, euro 18) nella traduzione di Lorenzo Pompeo.
Il protagonista, un ex astronauta che deve rinunciare a una storica missione sul pianeta Marte a causa della sua allergia, la febbre da fieno – che dà il titolo al libro – e che contraddistingue anche il quadro clinico di alcuni delle vittime di questo misterioso rosario di morti; ripercorre le tappe di una delle vittime, nel primo puntiglioso capitolo ambientato a Napoli, che lo porterà poi a Roma e di seguito in Francia, in una Europa dal taglio distopico (affascinante la descrizione dell’aeroporto di Roma e delle sue scale mobili, a prova di attentato terroristico). Una volta giunto in Francia, l’ex astronauta riferirà le proprie indagini e svilupperà insieme ai suoi datori di lavoro, la lunga sequenza di avvelenamenti di individui, apparentemente non connessi tra loro.
La lunga lista di vite minuziosamente analizzate, l’analisi filosofico-matematica sul Caso, la scrittura piana e precisa ma mai noiosa di Stanislaw Lem, fanno di “Febbre da fieno” un romanzo ossessivo, denso, fortemente complesso. Come scrivevamo, il terreno su cui lavora Lem è quello della crime novel velata da distopia, in cui il protagonista diventa l’emblema del fallimento, dell’inevitabilità del caso. Nel 1958 Friedrich Dürrenmatt, ne La promessa, aveva messo a punto un congegno perfetto sull’inevitabilità del caso nelle storie “gialle”, un teorico ristabilimento della vita nei confronti della letteratura; l’operazione di Lem ci sembra ripercorrere la strada del geniale scrittore svizzero, svoltando in un’altra strada, in cui il tentativo di risoluzione è un atto letterario, tra calcoli e probabilità. “Febbre da fieno” è un romanzo di doppi, di malinconie e perfetta ed enigmatica solitudine.
Giovanni Canadè