“F.C.A. Fascismi Comunismi Alcolismi” al Teatro Libero di Milano
Fabio, Camilla e Adele sono i tre personaggi di un entusiasmante spettacolo di due ore che riprende le logiche delle più famose e fortunate sitcom.
La briosa regia di Alessandro Veronese per “F.C.A. Fascismi Comunismi Alcolismi” ha incontrato il favore del pubblico del Teatro Libero di Milano grazie alle meravigliose esibizioni di Luisa Bigiarini, Cinzia Brugnola, Alessandro Prioletti con la partecipazione di Alessandro Veronese.
Il gioco di lettere F.C.A. si ritrova nelle iniziali dei tre protagonisti, le iniziali dei tre modi diversi di vivere ma anche l’acronimo della società nata dalle ceneri della Fiat. La scena si apre con tre colleghi, dipendenti di uno stabilimento automobilistico, che hanno deciso di passare assieme la notte di San Silvestro per festeggiare l’arrivo del nuovo anno. L’inerzia manifestata dai protagonisti fa apparire la festa particolarmente noiosa. Dai dialoghi diretti, spietati e pungenti, si capisce che la festa è una formalità e non si sposa per niente con lo stato d’animo di chi, proprio in quell’ultimo giorno dell’anno, ha perso definitivamente il posto di lavoro. Il divano centrale, che domina la scena e guarda direttamente al pubblico, è illuminato solo dalla luce blu della TV sulle note di Gigi D’Alessio e di un capodanno in diretta TV. Per affrontare la tristezza della nuova condizione e per la necessità di contenere le spese, Fabio, con una forte ideologia Fascista, Camilla, Comunista sfegatata e l’Alcolizzata Adele inizieranno a vivere assieme nello stesso appartamento.
La disperazione e la necessità di esprimersi anche nell’affrontare le problematiche della nostra attualità, dalla crisi all’immigrazione, li portano a confrontarsi in maniera litigiosa, dettagliata, introspettiva, ma sempre con una forte componente di ironia. Cinzia Brugnola (Camilla) è riuscita, con lucida chiarezza, a riassumere il viaggio di un immigrato sui barconi della speranza in cerca di una vita migliore. Le differenti idee politiche e il modo completamente opposto di approcciarsi alla vita, li uniranno, purtroppo, esclusivamente nel male, con colpi di scena dal sapore squallido, che li porterà addirittura a progettare un attentato terroristico in uno degli altri stabilimenti della società che li ha licenziati; perché se è vero che il lavoro nobilita l’uomo, la sua assenza incoraggia a mostrare agli altri la parte peggiore di sé. Il monologo di Luisa Bigiarini (Adele) è probabilmente il momento di più alta riflessione per chi, costretto dalla vita a digerire ingiustizie, si aiuta con l’alcool. Alessandro Prioletti è lodevole perché tiene le fila di chi, pronto a sopportare due donne, deve mettere in campo doti di pazienza, di grande controllo.
In scena dal 6 al 9 giugno e dal 13 al 16 giugno al Teatro Libero di Milano.
Luigi Barbetta