Ex ortodossa: il rifiuto scandaloso delle mie radici chassidiche
Deborah Feldman ha consegnato ai lettori un gioiello: un’autobiografia intima che fa apprezzare quanto ci è più caro al mondo, la libertà.
La comunità chassidica Satmar di Williamsburg a New York da cui proviene Deborah è conosciuta per la rigidità delle sue regole. Lo sguardo dell’autrice si volge a tutte le cose che sembrano innaturali e nasce un moto di ribellione che la porta a lottare per ciò che vorrebbe essere anche se è rinchiusa in una comunità dove le donne non hanno davvero voce in capitolo.
Tutte le sue azioni sono controllate, vengono adattate. L’unico momento di sollievo per Deborah è il momento in cui incontra la letteratura. La voglia di leggere libri è più forte di qualunque rimprovero o sguardo torvo.
“La cucina di Bubby è come il centro del mondo. È il luogo dove tutti si ritrovano a chiacchierare e spettegolare, mentre lei versa gli ingredienti nel mixer elettrico e mescola il contenuto delle onnipresenti pentole sui fornelli. I discorsi seri si fanno con Zeidy dietro porte chiuse, ma le buone notizie si condividono sempre in cucina.”Deborah vive con Bubby e Zeidy, i nonni paterni, dal momento che ha un padre strampalato e perennemente sporco e la madre ha abbandonato anni addietro la comunità chassidica ritrovando la libertà.”
Deborah crede di poter diventare indipendente quando troverà il partito giusto che la famiglia, tra cui la zia Chaya, avrà scelto accuratamente per lei. Purtroppo si sbaglia. Il giovane Eli è uguale a tutti gli altri ragazzi della comunità. Debole, sottomesso, sempre irritato con Deborah dopo il matrimonio: è questa la vita a cui sperava di potersi aggrappare? È evidente che Deborah ha bisogno di spazi, ha bisogno di sentire Hilary Duff alla radio, ha bisogno di sentirsi donna e di sentirsi amata. Purtroppo la comunità e la famiglia la trattano semplicemente come una donna il cui dovere è quello di procreare e di svolgere servizi domestici. Sarà la nascita del figlio di Deborah a spingerla alla ricerca di un mondo adatto a lei, adatto alla sua voglia di apprendere, adatto a quell’università dove può finalmente parlare di poesia, indossare i jeans e sbarazzarsi di quella parrucca…
“Ex ortodossa: il rifiuto scandaloso delle mie radici chassidiche”, (Abendstern, pp. 300, euro 20,90) è uno sguardo profondo a un mondo che, per molti, potrebbe essere estraneo. È un assaggio di libertà. È una storia che vince in un destino che era già stato segnato da altri. Un piccolo consiglio: dopo aver letto il libro date uno sguardo alla miniserie (Unorthodox) ispirata a questa autobiografia. Divorerete entrambi.
Debora Colangelo