“EREDI ERETICI” ALL’ARENA DEL SOLE DI BOLOGNA
Un palco inclinato
Una altalena semplice
Due piedi che strusciano
Una risata fragorosa
Una donna vestita da barbara
E una poesia di Pier Paolo Pasolini
Inizia così “Eredi Eretici” e bisognerebbe togliersi le scarpe e inginocchiarsi davanti a questa immagine che ha qualcosa di sacro. Una donna che si dondola su una vecchia altalena mentre ci racconta di tradizione, passato, potere e la paura di perdere tutto nell’oblio delle nuove sfortunate generazioni. E quando si parla di tradizioni e nuove generazione, si parla di padri e figli e del loro conflittuale rapporto pieno d’amore. Onorare il passato e andare verso il futuro sembrano due movimenti inconciliabili, eppure le nuove generazioni di figli diventeranno anche loro quella tradizione che hanno combattuto e dalla quale si sono distanziati, per poi diventare anche loro padri in un infinito cerchio della vita.
Le luci in diagonale, le corde di fili intrecciati, gli elastici e i pali permettono agli attori di fare su e giù sul palco inclinato, per raggiungere microfoni appesi per aria e recitare i loro pensieri sui padri mentre voltano lo sguardo al cielo. Alternano frasi di grandi scrittori a quello che sembra essere stato il loro rapporto burrascoso con i propri padri e il tutto si fonde in una lunga sofferta preghiera al padre impotente che è in terra.
Padre guardami, padre desiderami, padre ascoltami, padre liberami – parole dette o solo lette sul volto di questi attori che sono tutti minori o giovani adulti in carico ai servizi della Giustizia Minorile dell’Emilia Romagna e che fanno parte del meraviglioso progetto di Teatro Carcere. Dal 9 al 13 gennaio al Teatro Arena del Sole di Bologna, da non perdere, emozioni intense garantite.
Antonella Pizzolla