“Emiliano Mazzoni” è il nuovo disco omonimo del cantautore modenese
L’11 settembre è uscito per Private Stanze il nuovo album, omonimo, di Emiliano Mazzoni, cantautore modenese, di Piandelagotti per la precisione, che inizia il suo percorso musicale da solista nel 2011. “Emiliano Mazzoni” arriva dopo tre dischi e un 45 giri e contiene otto brani inediti. Al disco, oltre a Emiliano Mazzoni (voce, cori, piano, tastiere, software instruments) hanno partecipato Luca A. Rossi (basso, chitarra acustica, produzione), Mirko Zanni (chitarre), Samuele Lambertini (batteria), Alessia Giorgini (voce, cori).
Si tratta di un disco profondo e raffinato, che si gusta meglio dopo il primo ascolto, dopo aver preso familiarità con lo stile e dopo il primo impatto con i bei testi.
“Quei mercantili” apre l’ascolto in un’atmosfera cupa e psichedelica con un tappeto di tastiera che si amplifica nel finale, la voce è doppiata in lontananza in una melodia ridondante, evocando l’immagine del titolo, partendo da un ricordo d’infanzia: “un bambino è un mondo sconfinato e buono, un bambino è un pensiero pulito”.
“Stretti nella giacca” è un brano con un ritmo lento che ipnotizza subito, in un mood malinconico cantautorale in cui la voce narra la sua storia intensamente “non giocare con la libertà e stai stretto dentro la giacca, ma se vuoi guardare sappi che è dura la faccia della tua paura”; in alcuni momenti la voce di Mazzoni viene doppiata in ottava da Alessia Giorgini, efficacemente. Interessante la scelta di una chitarra distorta nel solo che conclude il brano.
“Quanta crudeltà” abbina un arrangiamento fluido e intimo a un testo pungente che narra una storia d’amore in cui la crudeltà raccontata trova rimedio in un ulteriore gesto crudele.
“Ecco l’impossibile” colpisce subito per il cantato che si avventura in un registro diverso, sulle note medie, molto belle e affini alla cadenza del brano e al testo: “ed ho voglia di correre, c’è da sbrigarsi, tra poco nulla avrà più senso ancora”.
“Confidenti sereni” introduce in un’atmosfera intima e dai bassi potenti, in linea con il tema della canzone, che narra di momenti sereni tra due persone “siamo stati bene, è festa lungo le strade, ma da chi siamo diversi? Andiamo a festeggiare.”
“Senza perdere nessuno” è un lento che inizia struggente con il pianoforte, il testo è un monologo interiore e appassionato: “e forse saremo felici anche perdendo qualcuno ed avremo braccia forti da offrire a chi sta dietro e portarlo assieme a noi”.
“La ballata del coraggio” è un brano interessante nei riff di piano ripetuti, nel ritmo e nel giro di basso, il testo si incentra sulla storia di un uomo sulla collina, innamorato da poco: “oh il coraggio che ci vuole, che si va a scoprire”. Per il finale, la voce limpida di Alessia Giorgini.
“Immensamente Margherita” conclude l’ascolto, con intensità, un basso potente e interventi di chitarra graffiante che avvolgono piano piano nel ritmo che si espande; il testo è poetico, interpretato in modo deciso: “c’era una dose di veleno, c’era anche voglia di piacere estremo e ricercare di quel nome la sua presenza”.
“Emiliano Mazzoni” è un disco che porta in un viaggio intrigante, con arrangiamenti notevoli, in cui la voce profonda dell’artista risalta perfettamente nelle sue sfumature.
Roberta Usardi
https://www.facebook.com/emiliano.mazzoni.official
https://www.facebook.com/PrivateStanze/