Elio Marrapodi e il singolo “Spirali” – L’intervista
Il 25 giugno è uscito “Spirali”, il nuovo singolo di Elio Marrapodi, cantautore milanese, al suo secondo brano da solista dopo una prolifica attività come compositore e session-man. “Spirali” vede Elio alla voce e alla chitarra, Giovanni Doneda al basso, Thomas Meira alle tastiere e Luca Giorgetti alla batteria. Abbiamo fatto qualche domanda a Elio per andare più a fondo nella sua musica.
Sia “Spirali” sia il singolo precedente “Scivolare via” sono stati scritti durante il lockdown, quel periodo ti è stato di ispirazione per avviare la tua carriera solista o ti stavi già attivando prima in questo senso?
La solitudine del mio lockdown ha inciso molto sulla nascita di questo progetto solista e alla pubblicazione dei pezzi, è stata una necessità. Ho comunque sempre scritto, per i miei progetti musicali, ma anche per me stesso, fin da quando ero bambino.
In “Spirali” canti “Siamo quasi uguali come due spirali che si intrecciano ma non si toccano”: è il “quasi” che compromette il toccarsi? È una bella metafora per indicare alcuni rapporti umani, non solo d’amore.
Esattamente. Per quanto un rapporto possa essere profondo, lungo o duraturo, avrà sempre un netto punto di distacco tra le parti, causato dalla naturale diversità e dalle unicità di ognuno di noi. Il mondo è bello perché vario proprio per questo!
In “Scivolare via” canti “non si può scivolare via senza avere qualche cosa poi da raccontare proprio all’unica persona che riesce a capire, che mi capisce quando non so cosa dire”, è un approccio al cambiamento, alla condivisione?
Più alla condivisione. È difficile tenere nascosti i propri sentimenti a coloro a cui basta anche solo una piccola espressione per comprenderci.
Quali sono i tuoi prossimi progetti, uscirà un altro singolo?
Non lo so ancora, mi lascerò ispirare da questa estate che ho accuratamente riempito di lunghi viaggi. Ho deciso che starò lontano da Milano lo stesso numero di giorni in cui sono stato costretto a starci.
Hai lavorato con tantissimi artisti di tutto il mondo, e hai girato molto, qual è stata per te la collaborazione più stimolante o quella che ti ha particolarmente colpito?
Una collaborazione che ricorderò per sempre come molto formativa per me è stata senza dubbio quando ho sostituito Francisco Sales (il chitarrista degli Incognito) per un piccolo tour italiano con il progetto acid jazz “Thames River Soul”. È stato per me un enorme onore, specialmente perché ho molta stima per Francisco, sia come chitarrista che come persona. Sono finito a condividere il palco con musicisti di livello altissimo di cui ero fan. Non ho mai pensato di essere all’altezza di un compito simile, quando mi hanno contattato ero molto lusingato.
Qual è il punto di vista sulla situazione musicale in Italia?
Domanda enorme che richiederebbe una risposta enorme… Mi limito a dire che confido tanto nella necessità di qualità nella futura musica italiana. Talvolta si tende ad accantonare questa priorità a favore del commercio.
Continuerai con l’evento “Brodos Party” quando sarà possibile? Ce lo puoi raccontare?
Certamente, stiamo lavorando sodo sulla prossima stagione. Torneremo presto, appena le restrizioni causa Covid ce lo permetteranno. Brodos Party è un ritrovo per tutti gli appassionati di musica funk, suonata di notte dal vivo dai musicisti in discoteca, come si faceva un tempo. Il dj set (esclusivamente in vinili) non è più protagonista della serata, ma funge come selezione musicale di contorno al concerto vero e proprio (che può superare le 4 ore), esattamente il contrario della convenzione odierna nelle serate da club.
Roberta Usardi
https://www.instagram.com/eliomarrapodi/