È uscito “Sabrina sul petrolio”, il nuovo album di Claudia Cantisani
È uscito il 21 marzo, su etichetta La Stanza Nascosta Records, il terzo album della vocalist e autrice Claudia Cantisani, Sabrina sul Petrolio: un affaccio privilegiato sul quotidiano, in bilico fra atmosfere deliziosamente rétro e nuova modernità, indagine antropologica e irresistibile allure ludica.
L’album verrà presentato il 23 aprile al Blue Note Milano, dove Cantisani sarà accompagnata da un nutrito e variegato ensemble di musicisti.
(Per info e biglietti: https://www.bluenotemilano.com/evento/concerto-claudia-cantisani-23-aprile-2023-milano/)
Il 21 aprile arriva in radio il singolo omonimo, in duetto con Alessandro Haber, accompagnato dal videoclip ufficiale per la regia di Irene Franchi.
“Non solo blu petrolio ma colori differenti a rappresentare una policromia semantica– spiega la videomaker Irene Franchi. Registri diversi, dalla claustralità pandemica alla dimensione creativa (ben rappresentata dall’opera dell’artista Maria Bressan) fino alla tensione erotica, nel segno di una costante aspirazione alla libertà.
Pennellate d’autore per uno swing, quello della title- track Sabrina sul Petrolio, dannatamente romantico, con un epilogo di inevitabile, prosaica, carnalità. Oltre a quella con l’attore, regista e cantante Alessandro Haber il nuovo lavoro contiene collaborazioni con Andrea Agresti (Striscia la Notizia, Le Iene, Tale e Quale) e Sergio Caputo. Andrea Agresti duetta con Cantisani in Fredaster, riuscitissimo interplay vocale dove il phisique du rôle interpretativo dei due artisti è messo al servizio di un brano scintillante, tra gusto surreale e semiseri cambi di rotta esistenziali.
(E di lì la decisione di cambiare direzione/ cambio strada/ cambio passo e cambio pure itinerario/una bionda platinata con un culo planetario/boicotta il mio cammino e mi fissa il berrettino.)
Cantisani ha voluto fortemente includere nel nuovo album il brano, già uscito nel 2019 come singolo targato “La Stanza Nascosta Records” ed accompagnato dal videoclip ufficiale realizzato dalla “Mediterraneo Cinematografica s.r.l.”, per la regia di Martìn Caezza; organizzatore generale Melissa Aquino.
Sergio Caputo, già “padrino” artistico di Cantisani– sue le note di presentazione al precedente Non inizia bene neanche questo weekend- suona la chitarra nella sinuosa rilettura che Cantisani regala di Blu Elettrico, uno degli episodi più iconici dell’agrodolce-transgenerazionale- canzoniere caputiano. (Il resto è solo asfalto e musica…blu elettrico e adesso chi ti ferma più…il resto come dici tu, il resto è solo Jazz freddissimo…)
L’ormai collaudata coppia Cantisani- Del Vecchio (quest’ultimo, presenza fissa al pianoforte, coautore dei brani- eccetto Fragole e Rum di Egidio Lofrano e Blu Elettrico- e arrangiatore) aggiunge, con l’album Sabrina sul Petrolio, un altro tassello al suo zibaldone pop-jazz: undici pezzi, dei quali quattro assolutamente inediti; due usciti solo in digitale (L’affare di famiglia, apripista radiofonico del progetto, e Fredaster); due già contenuti nel precedente Non inizia bene neanche questo weekend (La Stanza Nascosta Records, 2018), Un paradiso del jazz e Via vai; due ripresi dall’album di esordio Storie d’amore non troppo riuscite (Crocevia di Suoni Records, 2013), La Storia di Egidio e E sarà musica; più una cover di Sergio Caputo, Blu elettrico.
Questo disco raccoglie anche storie già raccontate nei due dischi precedenti– spiega Claudia Cantisani. Il perché? Perché è come nelle cene fra amici, quando ti fai raccontare per l’ennesima volta quella vecchia storia. Lo fai perché, nell’ascoltarla, provi sempre un piacere nuovo. C’è sempre un pezzettino che ti era sfuggito!
Sulla genesi dell’album Cantisani è travolgente:
Ho un testo!
E la melodia?
Ce l’ho!
Metti gli accordi!
…non funziona. Riprova cosi’!
Bene, funziona!
Gli arrangiamenti, i musicisti, le parti, poi lo studio.
Registri, riascolti, mi piace, non mi piace, ok mi piace.
La copertina, l’idea, il disegno, i colori, finalmente il disco (di quelli che si stampano,
cosi te lo godi di più).
Due anni di fatica che però ci mette di buon umore!
E in fondo tutti abbiamo bisogno, per dirla con Angelo Maria Ripellino,
“di Luoghi Comuni, di ciarla, di musichette al glucosio, di gàrrule tortore, di calabroni saccenti, di contrabbassi, di tutto il bailamme che tiene a bada la morte”.
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