È uscito “L’inverno della fame”, il nuovo romanzo di Harald Gilbers
Il 15 ottobre è arrivato in libreria il nuovo attesissimo romanzo di Harald Gilbers, il quinto con protagonista l’ex commissario Oppenheimer, dal titolo “L’inverno della fame” (Emons edizioni, 2020, pp. 400, euro 16) e con la traduzione di Angela Ricci.
“Nulla era più freddo della morte”.
Siamo nel novembre del 1947, a circa un anno di distanza dagli eventi raccontati nel precedente episodio, “La lista nera” (qui la recensione), a Berlino la situazione non è migliorata, anzi: il cibo scarseggia sempre e per sopravvivere ci si accontenta di poco, anche se non serve a coprire il fabbisogno calorico giornaliero e i costanti morsi della fame. L’ex commissario Richard Oppenheimer, in una Berlino fredda e dolorosamente divisa, si trova ad affrontare un nuovo caso, che parte dall’omicidio di un uomo che si è introdotto furtivamente nella casa dei coniugi Hinze che, per difendersi, lo hanno ucciso. Sembrerebbe un caso di legittima difesa quindi, ma alcuni dettagli non tornano e portano l’ex commissario Oppenheimer a effettuare indagini che lo porteranno su una pista molto pericolosa. Allo stesso tempo il collega Kurt Billhardt indagherà sull’omicidio di un ladro ben noto alla polizia, che è stato spinto dall’alto della torre della televisione, ma con ancora addosso una refurtiva di enorme valore: dei passaporti argentini. Oppenheimer e Billhardt si confronteranno sulle rispettive indagini fino a scoprire che i due casi sono strettamente collegati e che riguardano l’espatrio in Argentina di ex nazisti sui quali vertono pesanti accuse. Le indagini diventano mano a mano più delicate e sia Oppenheimer sia Billhardt dovranno affrontare inaspettati e insidiosi ostacoli.
Anche questa volta Harald Gilbers non delude e pagina dopo pagina avvince il lettore, che assiste allo sviluppo della storia a fianco del protagonista. Molta suspence e inaspettati colpi di scena portano allo scioglimento di un intricato caso in cui non ci sono scrupoli né tantomeno sensi di colpa. Il romanzo scandisce con precisione l’evoluzione delle indagini: ogni capitolo riporta la data di accadimento e un ritmo narrativo che aumenta con lo scorrere delle pagine, così come la tensione del lettore. Romanzi come questo permettono di ripercorrere un periodo storico delicato per la Germania, in un momento in cui si trova ancora spezzata e deteriorata dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Anche se i personaggi e gli eventi sono di fantasia, vengono inseriti seguendo un momento buio e reale per la storia dell’umanità. La scrittura di Harald Gilbers permette di simpatizzare e di sentirsi vicino a una realtà che, anche se oramai lontana, non deve essere dimenticata.
Roberta Usardi