“‘E Cammarere”, un rito magnetico al teatro Elfo Puccini di Milano
Dal 15 al 19 settembre, presso il teatro Elfo Puccini di Milano, si è svolto Hystrio Festival, il nuovo appuntamento dedicata alla scena italiana under 35.
Il 15 e 16 settembre è andato in scena lo spettacolo “‘E Cammarere”, per la regia e drammaturgia di Fabio Di Gesto. Si tratta di una riscrittura in basso napoletano del “Le Serve” di Genet; le due protagoniste vengono qui inserite nel contesto sociale della Napoli più popolare, più sanguigna.
Il contesto napoletano si sposa molto bene con la dinamica del testo, le due serve hanno caratteri diversi e molto chiari. La modalità che hanno nell’organizzare il loro gioco di finzione, la ninna nanna ripetuta ogni volta, i chiari elementi distintivi della padrona, il rompersi del gioco immediato, non appena chi fa la padrona perde un elemento, come la parrucca, contribuisce a creare una ritualità che ben supporta l’atmosfera del testo.
Le due attrici, Francesca Fedeli e Maria Claudia Pesapane, hanno un’energia molto forte e radicata nei corpi. Sul palco portano una presenza a tratti magnetica, un ottimo lavoro sulla recitazione che permette loro di usare colori diversi e corde variegate, dalla sensualità al momento intimo, dalla complicità alla violenza, con grande naturalezza e organicità. L’energia elevata che caratterizza la messa in scena funziona egregiamente con le parti più ad alta intensità del testo, quando il gioco si avvicina ad essere svelato. Forse nella prima parte si sarebbe potuto giocare un po’ di più a tenere controllata l’energia dirompente delle due attrici durante le prime “manche” del loro gioco rituale, per farci credere che la padrona sia davvero nella stanza accanto, e ribaltare tutto quando si scopre che è tutto nella loro testa.
“Le Serve” è un testo molto difficile, ma in questa versione, nonostante la presenza di momenti anche onirici e l’uso del napoletano stretto, la storia arrivava chiara allo spettatore, e va fatto un plauso per questo. La sala scelta per le rappresentazioni ha aiutato a creare l’atmosfera intima e soffocante del testo. In alcuni momenti si sentiva il bisogno di sopratitoli, ma solo per poco, perché al primo sguardo verso i loro occhi ci si trovava immediatamente catapultati dentro alla storia.
E. R.