“Donchisci@tte” approda al Teatro AncheCinema di Bari
Nel moderno Teatro AncheCinema di Bari, giovedì 19 dicembre, è andato in scena lo spettacolo teatrale “Donchisci@tte“di Nunzio Caponio, con Alessandro Benvenuti e Stefano Fresi, liberamente ispirato a “Don Chisciotte della Mancia” di Miguel de Cervantes, adattamento e regia di Davide Iodice, scene di Tiziano Fario, costumi di Daniela Salernitano, luci di Andrea Garbini, produzione Arca Azzurra Produzioni. Lo spettacolo è il secondo della stagione teatrale 2019-20 del Teatro AncheCinema, una struttura polifunzionale (teatro, auditorium, cinema, musica, club, danza, congressi, eventi aziendali, esposizioni, party) a pochi passi dalla stazione centrale di Bari e dalla fermata della Metropolitana.
Ottima l’idea di abbinare allo spettacolo teatrale il concerto all’interno del foyer, con ingresso libero e gratuito, di Mario Margiotta – Piano Solo – che ha allietato i presenti, purtroppo non tanti, per una buona ora prima dell’inizio della rappresentazione.
Benvenuti e Fresi portano in scena un atto unico senza intervallo della durata complessiva di 80 minuti. È una riscrittura del capolavoro di Cervantes: un moderno cavaliere “stimolatore di neuroni” che si esprime a suon di video su Youtube contro chi semina odio e accompagnato, nella sua impresa, da uno scudiero che è molto di più di un fedele compagno e che si rivelerà poi essere una persona molto importante nella sua vita. La scena si svolge in un garage con delle luci al neon a intermittenza, una sacca da box, un compressore, una brandina, due improvvisate armature da samurai appese alla parete. Alessandro Benvenuti crea il personaggio di Mario un uomo pieno di manie e fobie, con dialoghi che spaziano tra il geniale e il delirante, e una recitazione che non sfocia mai nel grottesco. Stefano Fresi è il fedele scudiero Andrea, che cerca in tutti i modi di stare vicino al proprio “Cavaliere quantico”, creando un personaggio complesso, dall’animo musicale e amante del genere fantasy. I due personaggi si interrogano sui meccanismi del mondo, sui social che distruggono le vere emozioni, sui governi che tendono a volere “zombie” al contrario, ossia vivi fuori e morti dentro, buoni solo a intrattenersi in vuoti trastulli. Diventa così un’impresa non essere risucchiati dal nulla cosmico a cui ci si potrebbe avvicinare a causa della crisi dei valori. Don Chisci@tte, nickname scelto da Mario, chiede al suo Sancho Panza di aiutarlo a veicolare il suo messaggio sui social perché per contrastare l’odio e l’abbattimento morale che sta contagiando tutti, l’unico mezzo è l’amore.
È un Don Chisciotte che consegna allo spettatore molto materiale su cui riflettere: tra dialoghi surreali, litigate e slanci d’amore, lo spettacolo racconta una storia di una profondità incredibile e dalle infinite chiavi di lettura, che spiazzerà chi era arrivato in sala pensando a un semplice spettacolo comico. Il duo Benvenuti-Fresi dà vita a una messinscena che regala due prove attoriali di altissimo livello. La dualità sul palco è perfetta, lo scambio di battute è fluido ed elastico, quasi come fossero due tennisti che si giocano la partita della vita. Nunzio Caponio e Davide Iodice con i due protagonisti, che sulla scena non si risparmiano e danno fondo a tutte le loro notevoli risorse professionali, regalano una pièce graffiante apprezzata dal pubblico in sala.
Massimiliano Viola