“Discrezioni. Storia di un’educazione” – Il memoir poetico di Mary de Rachewiltz
“Intingi la penna nel tuo cuore e scrivi!”
Mary de Rachewiltz – scrittrice, poetessa e traduttrice – è l’unica figlia di Ezra Pound e di suo padre raccoglie e custodisce le opere. Ed è quello che fa anche all’interno di questo memoir “Discrezioni. Storia di un’educazione” (Collana Senza Frontiere, pp. 310, euro 24) – scritto prima in inglese e poi in italiano dall’autrice stessa – che, grazie alla casa editrice Lindau, torna in stampa a quasi mezzo secolo dalla prima edizione italiana, con una piccola parte mancante e un capitolo di coda, in aggiunta alla versione precedente. Qui la figlia di Ezra Pound racconta la sua vita dall’infanzia fino al matrimonio con il principe Boris de Rachewiltz. “Questo libro è un dialogo con i miei natali e col mio paese”, un modo per onorare due genitori e la devozione di chi ha allevato Maria, nata da una relazione extraconiugale tra Ezra Pound e la violinista Olga Roudge, e affidata a una famiglia di contadini tirolesi, che vivevano a Gais, in Val Pusteria. I suoi veri genitori, quei due forestieri chiamati il Signore e la Signora, continuavano comunque a occuparsi di lei e della sua istruzione.
“…io non fui concepita per sbaglio. Voleva un bambino. Il resto è musica e poesia”
Maria, comincia man mano a scoprire luoghi diversi, a imparare nuove lingue e ad ampliare i suoi orizzonti e le sue conoscenze. Ma nel frattempo c’è la guerra, alla fine della quale Maria cercherà i suoi genitori e scoprirà dell’arresto di suo padre, internato in un campo di prigionia vicino Pisa.
“Quanto è lieve il vento sotto Taishan/dove si pensa al mare…”
Mary de Rachewiltz ci racconta episodi, aneddoti della sua vita e della vita di suo padre, trasportandoci nell’ambiente intellettuale e storico-politico del tempo. La sua scrittura immediata e sincera ci riporta al suo passato, alla spontaneità della lingua e delle tradizioni contadine, per arricchirsi man mano di brevi estratti dei Cantos di Ezra Pound, che contribuiscono a rendere queste Discrezioni, già intrise di profonda memoria, ancora più preziose.
Marianna Zito