“Difetti” è il titolo del nuovo album dei Before Bacon Burns
Lo scorso 3 aprile è uscito per l’etichetta Neve “Difetti”, il nuovo album della band di Monza Before Bacon Burns, il secondo della loro carriera dopo “La Musica Elettronica è il Futuro” del 2016.
Otto nuovi brani inediti prodotti da Andrea Ravasio per la rock band formata da Eleonora (voce, chitarra), Andrea (chitarra), Davide (basso, cori), Stefano (batteria). Un disco intenso che colpisce subito per l’immediatezza del suono, la bella voce piena di Eleonora, i testi diretti e la profondità della resa di tutti i componenti.
Veniamo ora alle canzoni:
“Vent’anni” apre il disco, un inizio di basso martellante a cui si aggiungono chitarra e voce prima di aprirsi al rock genuino. Il brano decreta nel ritornello una riflessione sulla vita “a vent’anni pensi che tutto quanto sia più semplice, verso i trenta vedi già che peggiora tutto con l’età”
“Infelicità” è una canzone intensa e che porta una riflessione e uno stimolo a reagire a una situazione di dipendenza dal dolore “la felicità è fin troppo casuale per tentare, dovrai smettere di stare male”
“Insonnia” è una canzone potente, che nelle strofe descrive e spiega cosa sia, ma che nel ritornello svela il vero motivo del non riuscire a dormire “non so più come mai, ma i miei demoni si risvegliano alle tre e si ferman lì tutta la notte con me, perché?”
“Marianna” parla delle ferite che ognuno si procura, involontariamente e a volte volontariamente, il ritornello è un incitamento a sfogarsi in qualche modo, in attesa di ritrovare un po’ di serenità. “Marianna lo sai che chi ha il cuore spezzato non parla, ma canta, perché per parlare ci vuole più serenità”
“Coerenza” parla di una relazione finita, difficile da smaltire: “se in me, dentro me, ci fosse soltanto un po’, un po’ di coerenza in più, non sono più io, non sei più tu, siam cresciute ormai, il tempo passa tra di noi”
“Charles” è la confessione di uno stato in cui la dipendenza da alcol è stata sconfitta, unitamente alla fine di una storia “la gelosia vive di assenza, dove sei, cosa farai, con chi stai, mi pensi mai?”
“Ipnosi regressiva” è una canzone che rievoca momenti del passato usando il metodo dell’ipnosi regressiva del titolo, “per non pensare ai sogni, mi faccio di morfina per non aver bisogno di te” e ancora “son sempre quella che scappa da me”
“Kintsugi” infine, ha una forza rassicurante che nel ritornello ripete “andrà tutto bene, credi a me” ed è un invito a praticare con se stessi la pratica del kintsugi, ovvero la riparazione con l’oro di cocci in ceramica, che qui viene presa come metafora nel momento in cui ognuno decide di ricomporre i pezzi della propria vita andata in frantumi con l’aiuto degli amici, la polvere d’oro dei legami umani. Bellissimi i versi: “Istruiti nostro malgrado, non abbiamo una guida non abbiamo un riparo, istruiti nostro malgrado, non abbiamo appigli non abbiamo un faro” che arrivano dritti al centro del concetto.
La copertina del disco, a tema kintsugi, è stata realizzata da Mauro Maggioni e Viola Orgiano.
Un album molto bello, genuino e assolutamente da ascoltare dal vivo non appena ci sarà ancora la possibilità.
Roberta Usardi
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