Dal paese di provincia alla metropoli: Lorenza racconta il cambiamento nel brano “Etilene” – L’intervista
Quando ci si trasferisce da un paesino di provincia alla grande città capita di sentirsi spaesati e persi, ma è solo il primo impatto prima di trovare la forza di reagire. È quello che succede in “Etilene”, il nuovo singolo di Lorenza. “Etilene” racconta di come si è sentita l’artista quando è arrivata nella metropoli lombarda. Lorenza Rocchiccioli è una cantante di vent’anni, con origini nella provincia di Lucca; nonostante la giovane età ha già avuto modo di esibirsi sul palco del Teatro Ariston di Sanremo durante la finale internazionale di Sanremo Junior. Le abbiamo fatto qualche domanda per conoscerla meglio.
“Etilene” è il tuo nuovo singolo, parla di come ti sei sentita quando, dalla provincia, sei arrivata a Milano, come ti senti adesso?
“Etilene” parla di Milano metropoli italiana per antonomasia. In questa città è più frenetico, più importante ed imponente ed ognuno vive la propria vita indipendentemente da ciò che gli accade intorno. “Etilene” parla proprio di come Milano ti accoglie e riesce subito a toglierti di dosso quella sensazione di disagio ed inappropriatezza che sono caratteristiche di chi arriva da un piccolo paese come me. Una grande città che ti accoglie indipendentemente dalla tua razza, provenienza ed estrazione sociale. La prima volta che sono arrivata a Milano ho provato paura, ansia, e mi sono sentita confusa. I palazzi enormi, le luci della città e la sua frenesia mi hanno all’inizio bloccata. Poi il tempo ha trasformato da spettatore ad attore: non più paura, non più ansia, ma voglia di vivere la mia nuova vita.
Come hai incontrato il brano “Etilene”, l’hai composto tu?
“Etilene” nasce a 6 anni, avevo l’esigenza di raccontare questo nuovo capitolo della mia vita. Nel mio percorso ho incontrato Lorenzo Moccia e Matteo Mitrugno, che hanno dato vita alla mia idea.
Girerai un videoclip del brano?
Il videoclip era in programma, ma il Covid non ci ha permesso di realizzarlo come volevamo, quindi è stato rimandato.
“Panic room” è stato il tuo primo singolo, un brano che vuole dare un messaggio positivo a quei giovani che pensano di poter trovare la felicità nei farmaci. Con l’emergenza sanitaria molti giovani si trovano ancora di più in difficoltà. Come hai vissuto il lockdown dello scorso anno e come stai vivendo adesso?
Sia come persona, che come artista lo considero un periodo altalenante fra la rabbia di stare rinchiusa e la voglia e la speranza che tutto finisca presto, che si torni alla normalità, seppur diversa da prima. Poter uscire, stare con gli amici, abbracciarsi, ridere e fare musica insieme. Sto cercando di viverlo con intelligenza e maturità. So che per alcuni miei coetanei è difficile, però, come è nel mio carattere, io vedo sempre “il bicchiere mezzo pieno”, quindi vedo la luce in fondo al tunnel…
Quali sono i tuoi prossimi progetti, uscirà un altro singolo o un disco?
Stiamo già lavorando ad un nuovo singolo e questa volta sarà accompagnato da un videoclip. Ne usciranno diversi nel corso del 2021, sempre ovviamente, compatibilmente all’emergenza Covid-19.
Stai frequentando il M.A.S., come ti trovi?
Al M.A.S. che frequento da circa 2 anni mi trovo molto bene. Era quello che cercavo: formazione a 360 gradi: canto, musica, scrittura e la cura della tua immagine.
Quale preferisci tra i film musicali americani, con i quali sei cresciuta?
Non avete idea di quanto mi sia divertita a guardare film musicali americani! Nel cuore mi è rimasto High School Musical perché era un mondo giovane, fatto di ballo, canto e primi amori, mi ci sono ritrovata. Quante sudate nella mia cameretta a cantare e a ballare con i protagonisti, che ricordi!
Roberta Usardi
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