Cristallo e il nuovo singolo “Casa di vetro” – L’intervista
Lo scorso 5 giugno è uscito in radio per Blackcandy Produzioni “Casa di vetro” il nuovo singolo di Cristallo, con un videoclip girato da Giuseppe Lanno. Cristallo, all’anagrafe Francesca Pizzo, è una cantautrice che vive a Bologna, con alle spalle tre dischi con il duo Melampus e svariati concerti in giro per l’Italia. Nella seconda metà del 2019 avviene il suo debutto come solista, con i due singoli “Cosa c’è” e “Falena”. Abbiamo incontrato l’artista per conoscere più a fondo la sua musica e la sua personalità.
In “Casa di vetro” canti “dammi il tempo di immaginare tutto, dalla mia finestra dammi il tempo di fotografare tutto”, come hai composto questa canzone? Cosa rappresenta per te la casa di vetro con davanti una giostra?
Ho composto il brano parlando proprio di quello che accade quando compongo: cerco di rifugiarmi in un luogo tutto mio e trasparente, così da essere al sicuro ma in relazione con l’esterno. La giostra di cui parlo è il mondo che continua a girare vorticosamente mentre io mi fermo un attimo per raccontarlo.
La copertina di “Casa di vetro” ha in primo piano il disegno di un cavallo che fa parte di una giostra con una casa di vetro sullo sfondo, cosa rappresenta questo cavallo?
Quel cavallo mi piaceva perché racchiude in sé due aspetti opposti tra loro: l’infanzia e l’antichità. Ho disegnato io la copertina del singolo e la trovo vicina all’atmosfera del brano.
In “Cosa c’è” mi incuriosisce molto il verso della seconda strofa “prima pelle e ossa per sfottere, poi di nuovo il tuo cigno”, sono immagini di te da parte di qualcuno a cui chiedi spiegazioni, come è nato questo brano?
“Cosa c’è” parla del sentirsi giudicati, incompresi e non accolti. Una condizione per niente insolita in questo momento. A questo ho aggiunto il carico dell’essere donna e quindi del dovere corrispondere a canoni estetici che limitano la mia libertà.
In “Falena” parli di una donna che chiede di essere accettata nella sua natura, nel ritornello canti “Io non chiedo nessun altro colpo di scena, io la notte torno ad essere una falena”, in cosa ti senti simile a una falena? Se di notte sei una falena, di giorno a quale animale ti paragoneresti?
Mi sento simile a una falena quando mi innamoro e cerco di uscire dall’ombra per raggiungere la luce. Il testo parla dell’incertezza che ci troviamo a vivere, della vulnerabilità che proviamo quando ci innamoriamo.
Uscirà un tuo album o hai in mente di far uscire altri singoli?
Lo scorso aprile doveva uscire il disco ma a causa dell’emergenza sanitaria l’uscita è stata posticipata all’autunno. Non vedo l’ora e spero che potremo portarlo nei locali in versione elettrica nei mesi successivi.
Sei stata la modella della copertina del disco dei Baustelle “L’amore e la violenza”, che tipo di esperienza è stata per te l’incontro con i Baustelle e l’aver aperto le date del loro tour estivo?
È stata un’esperienza emozionante. All’epoca dello shooting non sapevo che la mia immagine sarebbe per sempre stata legata a quella del gruppo di Bianconi e soci e oggi, per questo e per avermi ospitata in apertura ai loro concerti, li ringrazio di cuore.
Come hai scelto il tuo nome d’arte?
Sono un’appassionata di pietre dure e l’idea che il cristallo richiami alla mente la materia vetrosa mi ha subito affascinata. L’ambiguità di questo nome mi rappresenta.
Roberta Usardi
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