Cristallo convince in pieno con il suo “Piano B” – La recensione
L’8 dicembre è uscito “Piano B” (Blackcandy Produzioni) l’EP d’esordio della bolognese Cristallo, all’anagrafe Francesca Pizzo. “Piano B” è il suo esordio da solista dopo aver militato nel duo Melampus con canzoni in lingua inglese. Già a fine del 2019 vennero pubblicati due singoli “Cosa c’è” e “Falena” e a maggio 2020 “Casa di vetro”. Il 2 dicembre, poco prima dell’uscita dell’EP è stata la volta di “Dei due”. Cristallo ci ha ben viziato con ben quattro singoli e per l’EP, composto da cinque brani, rimane da scoprire solo l’ultimo.
Già al primo ascolto questo lavoro conquista, un po’ per la familiarità che ha già creato con l’uscita dei singoli e un po’ perché l’insieme funziona benissimo: notevoli gli arrangiamenti così come la morbidezza della voce di Cristallo. Cinque mondi relazionali che vengono sottoposti ad analisi, senza che nessuno ne esca assoluto vincitore anche perché nei rapporti interpersonali è l’equilibrio che “vince” e non la prevalenza di uno sull’altro. Andiamo più nel dettaglio.
“Dei due” è un brano anni ottanta che ammalia subito, è di una canzone che chiede a chi ascolta “chi vuoi essere dei due” in una relazione, rivendicando all’altro il diritto di avere ciò che e sempre mancato: “eppure non mi accontento, desidero tutto quanto, desidero tutto ciò che non ho avuto mai”.
“Casa di vetro” ha un’impronta lievemente blues che si aggiunge all’elettronica, il testo si appoggia il testo sul senso della vista: “dammi il tempo di fotografare tutto” e pensando al titolo, il vetro permette di vedre fuori a tutto tondo; un brano camaleontico nella sonorità che dispone di un intermezzo ipnotico con elettronica e fiati che si fondono, in un’atmosfera che a tratti ha lievemente dell’arabeggiante.
“Cosa c’è” è un brano di classe con un testo che vuole essere sia una riflessione sia una velata protesta su eventuali giudizi o impressioni che possono farsi strada nella mente di un interlocutore: “cosa c’è cosa c’è, cosa non ti torna di me”.
“Falena” è un brano pop con qualche infuenza funky, che ipnotizza fin dalle prime note e dai primi versi, il testo si incentra sui rapporti interpersonali, sottolineando la necessità della propria indipendenza: “io non chiedo enssun altro colpo di scena, io la notte torno ad essere una falena”.
“Cuore nero” acchiappa subito dal giro di basso iniziale, che rende il nero del titolo, con un sound cupo e misterioso nelle strofe fino all’apertura nel ritornello: “guardami ancora come la prima volta, quando non sapevi niente di me”.
Un EP che si ascolta tutto d’un fiato, tanto che si sente la mancanza di quello che verrebbe dopo. Per questo attndiamo fiduciosi la pubblicazione di altre canzoni.
Roberta Usardi
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