Con “Dio ride. Nish Koshe”, Moni Ovadia torna a Bologna
Ritornano dopo 25 anni di vagabondaggio, al Teatro Duse di Bologna il 18 Novembre, Simkha Rabinovich e i suoi compagni di avventure.
Moni Ovadia con questo nuovo spettacolo ‘Dio ride’, il cui sottotitolo ‘Nish Koshe’ che in yiddish vuol dire ‘così così’, riprende il racconto di ‘Oylem Goylem’ (1993) accompagnato dalla sua orchestra. Prosegue la sua personale narrazione dell’esilio del popolo ebraico, e lo fa attraverso storie e canti, letture e riflessioni.
Sulla scena una zattera trasporta i cinque musicanti Maurizio Dehò che suona il violino, Luca Garlaschelli il contrabasso, Albert Florian Mihai la fisarmonica, Paolo Rocca il clarinetto, Marian Serban il cymbalon e lo stesso narratore Moni Ovadia. In questo lungo viaggio la tematica spirituale viene affrontata con sense of humor; si parla dell’esistenza del divino, ma di un divino manipolato dalla religione e dagli uomini per raggiungere scopi personalistici. Le musiche appartengono alla tradizione ebraica del centro est Europa, arrangiate da Moni Ovadia e dalla sua Orchestra.
Simkha Rabinovich ci affaccia su un mondo cosparso di muri che separano e istigano all’odio tra nazioni, uno di questi è quello della Palestina; bisogna narrare l’esilio e le glorie dell’esilio del popolo ebraico, perché la redenzione passa per una condizione di stranieri tra gli stranieri.
Michela Bruschini
Foto Umberto Favretto