“Comprendere i bambini” di Silvana Quattrocchi Montanaro
Il libro “Comprendere i bambini” (Di Renzo Editore, pp. 192, euro 15) di Silvana Quattrocchi Montanaro ci permette di andare indietro nel tempo e di affondare nelle radici del pensiero di Maria Montessori. Molti ricordi affiorano alla mia mente riguardo alla mia tesi di laurea, svolta presso il Centro nascita Montessori che allora aveva la sua sede a Palazzo Vidoni. Riguardava il far conoscere dei profili di neonati “in carne e ossa” in fotografia durante i corsi di preparazione al parto con le Tecniche di rilassamento Autogeno (R.A.T.). Questo riferimento personale consente di introdurre la personalità della nostra autrice, neuropsichiatra infantile, che ha dedicato gran parte della sua vita alla formazione psicopedagogica neonatale presso la Scuola in Psicosociometria e Psicoprofilassi ostetrica, ginecologica e neonatologica presso l’Ospedale “Cristo Re” di Roma. Sicuramente possiamo segnalare anche la sua attività seminariale in Europa, USA, Messico e Giappone. Insomma, ripensando alla Quattrocchi Montanaro nella mia gioventù è risentire quel vigore nei confronti della difesa della maternità, della donna, della famiglia e soprattutto del bambino.
Il libro ripercorre lo sviluppo e l’educazione del bambino nei primi tre anni di vita. La prima domanda che si è posta riguarda il perché sia importante la conoscenza del bambino. Lo spunto è dato proprio in riferimento a Maria Montessori quando decise di cambiare il titolo della terza edizione del suo libro “Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini” mutato ne “La scoperta del bambino”. Questo cambiamento ha consentito di focalizzare l’attenzione sui grandi progressi che aveva fatto la scienza nel mettere a fuoco “Insospettate e straordinarie capacità dei bambini che erano rimaste sconosciute fino ad allora”.
La fecondità osservativa della Montessori fa osservare alla Quattrocchi Montanaro, come primo punto essenziale, che ogni essere umano viene al mondo con grandissime potenzialità, possedendo dei formidabili meccanismi di autoregolazione che spesso non funzionano, come diremmo oggi, per un processo influenzato dall’epigenetica, ossia tutti quei meccanismi adattivi che influenzano i processi vitali. Rimane perciò fondamentale che ogni persona vicina al bambino sia quell’educatore che lo aiuti nel suo sviluppo, con la clausola che conosca bene ciò che deve fare. Un’altra questione è il periodo in cui dare una grande attenzione allo sviluppo del bambino, perché tra 0 e tre anni la mente e il corpo hanno la loro maggiore integrazione. Il periodo del Nido rimane di una fondamentale importanza e, secondo la Montessori, dallo sviluppo adeguato del bambino durante questa fase dipenderà la qualità di tutta la sua vita. Il libro, pertanto, ripercorre le differenti fasi dello sviluppo del bambino, cercando di dare una visione globale attraverso la comprensione dei significati che ci vengono forniti dalle varie scienze: la medicina, la psicologia, la chimica, la fisica e altro.
Il programma del libro riguarda un tratto della psicologia dello sviluppo: la vita prenatale, la nascita (separazione e attaccamento), la vita simbiotica delle prime 6-8 settimane, la presenza del padre, il significato di “cure materne”, la comunicazione con il bambino, il potenziale del cervello e la mente assorbenti, il divezzamento e la nuova relazione con l’educazione dei primi anni e il futuro dell’ambiente, lo sviluppo integrale dell’essere umano, lo sviluppo del movimento coordinato (“Aiutami a fare da me”), lo sviluppo del linguaggio, le crisi evolutive dei primi anni di vita e infine l’educazione dei primi anni e il futuro dell’umanità. Il volume aiuta il lettore a “comprendere” come l’educazione non sia legata a una semplice conoscenza del bambino e alle tematiche psicopedagogiche. La conoscenza del piccolo deve essere diretta a focalizzare come la sua personalità si formi in un insieme integrato in cui biologia e psicologia, lo sviluppo fisico e psichico, inizino a includersi fin dalla gravidanza della mamma quando la vita aumenta man mano la sua complessità: a livello sensoriale e a livello psicocorporeo. Tali elementi trovano la loro prima esperienza internalizzante nella relazione con la mamma, che significherà sviluppare quella fiducia di base che permetterà al bambino di crescere, distaccarsi e volgersi alla disponibilità di dare e ricevere, una fonte di mediazione cognitiva, affettiva, emotiva e relazionale. Questo processo viene a creare una libertà di movimento che fa si che il bambino possa esistere nella mente della mamma e delle persone che contribuiscono alla sua cura. La Montessori afferma che se il potenziale umano è aiutato scientificamente, mediante la conoscenza dello sviluppo evitando quei retaggi legati a pregiudizi sulla loro incapacità di fare, giocare o lavorare, perché sono piccoli, ogni bambino avrà l’opportunità di sviluppare le loro potenzialità mediante un aiuto adatto proprio a lui.
“Soltanto un’educazione scientifica può dare aiuto e protezione alle immense energie psichiche dei bambini, affinché possano essere usate per il bene personale e per raggiungere la fratellanza universale… lo studio del bambino piccolo è dunque fondamentale per il progresso e per la pace dell’umanità”. Questo il pensiero di Maria Montessori. La dott.ssa Quattrocchi Montanaro è riuscita a cogliere l’essenza e a comunicarcela nel suo saggio.
Salvatore Sasso