“Come la luna” – Il nuovo singolo di Ugo Crepa – L’intervista
È uscito da pochi giorni “Come la luna” il nuovo singolo del giovane cantautore napoletano Ugo Crepa che – con a fianco Squarta, con cui ha già pubblicato il singolo precedente “Marigliano” – ci delizia con la sua voce profonda sulle note di questa canzone dal sapore che racchiude la black music americana che si incastra perfettamente con un rap su base new soul, creando un connubio profondo e romantico, ma che allo stesso tempo guarda con consapevolezza alla realtà.
Capiamo sin da subito che “Come la luna” racconta la fine di una storia d’amore. Da dove nasce questa nuova canzone? C’è anche un legame con il particolare momento storico che stiamo vivendo?
C’è un legame, sì. Diciamo che le distanze che per forza di cose dobbiamo rispettare, il non potersi spostare dalla propria regione, ha influito sulla scelta del brano, in quanto è stata una situazione che ho vissuto proprio in questo periodo e che ha fatto sì che maledicessi la quarantena.
La donna qui prende le sembianze della luna, una luna che illumina una città notturna, diventando padrona assoluta di tutto ciò che illumina. Una lontananza che però avvicina, non creando mai un distacco definitivo, anzi uno sguardo che non si stacca mai. Che valore assume qui l’immagine di donna?
La donna in questo brano è una bugia. La luna sembra sempre al di sopra di tutto, a conti fatti lo è, ma metaforicamente ho voluto rappresentarla come un qualcosa di irraggiungibile, e l’uomo sulla luna c’è stato no? : )
Nell’immagine di copertina la luna sovrasta non solo il presente, ma anche il passato. Troviamo infatti qualcosa che oggi non è più utilizzato ma che crea comunque un filo comunicativo con tutto il resto del mondo. Che valore ha per te la comunicazione in un oggi in cui vince il social?
La comunicazione ha mangiato le nostre vite. E se ci pensi, io affido i miei pensieri all’internet, che con un black out non c’è più. È necessaria per vivere in quest’epoca, ma non indispensabile .
E perché proprio un vecchio telefono con il filo (che torna nei settanta, con Stevie Wonder o la Bertè) in contrapposizione con il “io che ti richiamo prima che lo spegni”, aperto riferimento a un moderno smartphone? Cosa ti lega al passato?
La mia musica è spesso un tuffo nel passato, vuoi con il sound, vuoi con i ricordi, vuoi con le influenze e le citazioni. Mi sento un po vecchio dentro nonostante i miei 24 anni, ma è un lato di me che mi piace. La contrapposizione è proprio questa. Prima era tutto un po più vero forse, ma non potrò mai saperlo in realtà, quindi lo immagino e cerco di farlo fare a chi mi ascolta.
In “Come la luna”, come in “Scomparirò” o “Su quelle scale” prende piede un new soul che ci inebria di un romanticismo poetico e malinconico fino “a leccarci le ferite a colorarci i lividi per poi cantare l’hallelujah sui nostri destini”. Di cosa parla Ugo Crepa quando parla di destino?
Di quello che ci costruiamo in qualche modo. Sei ciò che crei, non credo negli astri (il titolo del nuovo brano è fuorviante ahahah), ma credo nel lavoro quotidiano, che sia nella musica come nei rapporti interpersonali.
E adesso? Che nuovi progetti ti aspettano?
Nuovi singoli, lavoriamo ad un ipotetico disco e speriamo si possa tornare a suonare quanto prima. Mi aspetta tanto lavoro, ma spero anche altrettante soddisfazioni.
Marianna Zito
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