COLPISCI IL TUO CUORE di Amélie Nothomb
Colpisci il tuo cuore perché é là che il genio risiede. Amélie Nothomb non si smentisce neanche con il suo ultimo romanzo “Colpisci il tuo cuore” (Voland, 2018 – Collana Amazzoni) rivive infatti – parola dopo parola – il disagio provato durante la sua adolescenza vissuta in Bangladesh, in cui si trasferisce per seguire la famiglia.
Diane é la protagonista, bambina prodigio che soffre il rifiuto da parte della madre, un rifiuto che condizionerà tutte le sue scelte e tutta la sua stessa vita. La madre, Marie – che Diane considera una dea – vede l’arrivo della primogenita non come un lieto evento, ma come la fine della propria giovinezza durata appena due anni, mentre in seguito l’arrivo degli altri due figli la riempirà di gioia e tenerezza. L’enormità del rifiuto viene compreso tragicamente dalla piccola Diane a soli due anni, quando percepisce l’invidia della madre verso la sua bellezza e quando cerca di accettarla come naturale, metabolizzandola. Così cresce amata dai nonni fino a diventare, dopo la loro morte, un’estranea per la sua vera famiglia.
Una Diane/Amélie che, a causa dei troppi impegni – dettati dalla voglia di eccellere – finisce per dimenticare di nutrirsi tanto da rasentare, con la sua magrezza eccessiva, l’anoressia. Diane trasmette con ogni cellula il suo malessere e passa dal rapporto tragico con la madre al rapporto ancora più complesso e che la segnerà profondamente – perché tanto idealizzato – con Olivia, la sua docente universitaria che la sfrutta vergognosamente. Ma il sipario cala nel momento in cui Diane scopre che Olivia sembra la personificazione della madre.
E tutto confluisce in quella fine, a volte purificatrice, che lenisce gli animi.
Marisa Padula