“Chiedi alla notte” – Il romanzo straziante e travolgente di Antonella Boralevi
[…] “Ma lei lo conosce, l’amore, commissario? L’amore è il padrone. Ti piglia e ti fa fare quello che vuole. È una bugia meravigliosa. Ci caschi dentro e nemmeno te ne accorgi. Io… ci credevo”.
Antonella Boralevi con il suo “Chiedi alla notte” (Baldini+Castoldi, pp. 552, euro 21) riesce a far trasmigrare l’anima del lettore in turbinii di emozioni, a volte contrastanti, ma che lasciano un segno, spesso, indelebile. È il 28 agosto del 2018, in una location carica di ori e mistero – come solo Venezia può essere – nella serata di Gala della Mostra del Cinema. Tutto è sfavillante, red carpet, star, flash delle macchine fotografiche; ma l’icona dell’intera mostra è Vivi Wilson, la protagonista del film d’apertura. È splendida, eterea, sembra l’Ariel che Shakespeare ha sognato e descritto nella sua Tempesta.
[…] “Oltre il sipario delle pareti trasparenti, vibrava lo sfavillio del mare. Verso la linea dell’orizzonte il cielo diventava d’acqua. E l’acqua cielo. I colori erano lame di acciaio, si portavano via la testa. E i pensieri.”
Ma tanta leggiadria svanirà, travolta dal mare, e dagli abissi del passato. Vivi il giorno successivo viene trovata sulla spiaggia, senza vita. Da quel momento i demoni, nel vaso di Pandora, iniziano la loro danza di distruzione: le rivelazioni, le ombre, gli intrecci, le accuse fino alle tristi verità. Il teatro della tragedia è Venezia, dalle calle alla Giudecca fino all’isola dei Morti. “La Furibonda” villa della contessa Maria Morosini è protagonista di sciagure, nonché tomba di dolorosi segreti. I personaggi sono complessi, ognuno è custode di qualcosa di più o meno tragico, doloroso, lacerante che gli ammorba l’esistenza.
Emma Thorpe è tornata e il commissario Alfio, a sua volta deve pagare il proprio conto con il passato. Il passato torna a spiegare in modo ricorrente il presente. Solo il tuffo nei ricordi potrà spiegare le sfaccettature apparentemente incomprensibili della realtà. La morte ha in questo caso una funzione liberatoria, è pace per spiriti tormentati.
“La metteranno accanto alla sua bambina di polvere e d’ombra. Arrivo presto, il mio posto è con te.”
Straziante il dolore quanto è devastante la cattiveria, dopo un esordio quasi fiabesco, se parliamo di fiabe moderne. La Boralevi ha monopolizzato l’attenzione del lettore, prendendolo e portandolo con leggerezza su unred carpet, per poi schiantarlo su colpi di scena inimmaginabili. Audace, meticolosa, travolgente e allo stesso tempo sconvolgente.
“Ci baceremo e poi faremo l’amore. Come si fa l’amore, dopo i funerali, per sentirsi vivi.”
Marisa Padula