“Chi se non noi”, il romanzo d’esordio di Germana Urbani
Amore e ossessione, l’ossessione dell’amore interrotto. Ruota attorno a questi temi il romanzo di esordio di Germana Urbani, “Chi se non noi” (Nottetempo, pp. 216, euro 14), storia di una rovinosa caduta a cui segue una dolorosa rinascita.
La storia
Maria, una giovane architetta originaria del Polesine, si divide tra Bologna, dove lavora in uno studio prestigioso e Ferrara dove vive. Figlia di una famiglia dalle idee tradizionali, refrattaria all’idea degli studi e devota al solo lavoro della terra, ha lottato per accedere all’università e raggiungere l’insperata indipendenza economica. Eppure, pur avendo allentato i legami con la famiglia d’origine, Maria allaccia una relazione con Luca che, sin da subito, la vede nelle vesti di una donna dalla tendenza protettrice e materna. Luca, infatti, lavora in una pescheria e non vuole altro dalla vita che divertirsi e un lavoro sicuro. Maria, invece, vede in lui un talento non ancora emerso e lo convince a iniziare gli studi, anche lui in architettura, aiutandolo negli esami, rendendosi devota a lui e al suo (di lei) sogno. Luca raggiunge lo scopo, si laurea e Maria rinuncia al suo posto di lavoro per lui. Ancora una volta, la devota Maria rinuncia a se stessa per il suo ideale d’amore. Ma la relazione con Luca sta andando in frantumi. Da tempo lui le rifiuta ogni rapporto sessuale, anche se continua a dichiararle il suo amore. Maria, accecata dall’amore per se stessa, non si accorge quanto Luca sia distante. O meglio, lo sa ma non reagisce. La sua amica Giulia la avverte, ma lei è accecata dall’amore per il Luca ideale verso il quale ha costruito il suo sogno di vita. Ma ecco che quando Maria donerà il suo posto di lavoro a Luca, quest’ultimo le rivelerà d’essere innamorato di un’altra e che con Maria vuol mantenere solo un rapporto di amicizia. Da questo punto in poi, Maria crolla e dovrà affrontare tutte le fasi del lutto che comporta una storia d’amore finita.
Quello che resta
“Chi se non noi” è quindi il racconto di un amore finito e del dolore che questo si porta appresso. Maria, la protagonista, sprofonda in un incubo di pensieri ossessivi e goffi tentativi di suicidio.
La narrazione di Germana Urbani alterna il presente di Maria, colpita al cuore e nel suo amor proprio dal rifiuto del suo ex fidanzato, con i ricordi più felici e dolorosi del rapporto con Luca, quasi paragonando il cammino di Maria alla terra alluvionata del Polesine, verso la quale la giovane architetta torna ogni settimana per non perdere il senso delle sue radici familiari e col territorio sempre allarmato dalle possibili piene del Po. Un territorio ossessionato dalla virulenza della morte così come Maria è tenuta in ostaggio dalla sua mente che sempre più si rinchiude in se stessa riversando su Luca tutti i segni dei suoi fallimenti.
Il riscatto
“Chi se non noi” è la storia di una ossessione amorosa, che può riscattarsi solo attraverso l’autorganizzazione di Maria nel lavoro amato – i suoi progetti lavorativi ruotano attorno alla bioarchitettura – e nei ricordi di una infanzia nella quale può ritrovare se stessa e le sue passioni, opacizzate in quel villaggio di nebbia e orizzonti senza cielo che è il Delta del Po.
Giovanni Canadè