“Chernobyl 01:23:40. La storia vera del disastro nucleare che ha sconvolto il mondo” di Andrew Leatherbarrow
“La radiazione è forse il fenomeno più frainteso dall’umanità. Ancora oggi, nonostante i suoi effetti siano ben noti, basta pronunciare questa parola per innescare una reazione di terrore nella maggior parte delle persone.”
Andrew Leatherbarrow ripercorre minuziosamente la storia del disastro nucleare che ha sconvolto il mondo. E fa anche di più. Un giorno coglie al volo un’occasione: la possibilità di partecipare a un viaggio organizzato per Pripyat, nella cosiddetta Zona di esclusione, durante il quale avrebbe avuto libero accesso all’area. Cinque anni di ricerca e fotografie in bianco e nero illustrano ciò che è realmente accaduto il 26 aprile 1986 nella centrale nucleare di Chernobyl. Un tragico errore umano o un errore madornale nella costruzione del reattore dell’Unità 4 di Chernobyl? Andrew Leatherbarrow ci dà l’accesso alle parole esatte degli uomini posti sotto accusa durante le inchieste avvenute dopo il disastro.
“Le radiazioni emesse dall’Unità 4 di Chernobyl avevano raggiunto istantaneamente i 30.000 röntgen all’ora. L’esposizione a 500 röntgen per cinque ore è mortale. 400 sono fatali nel 50% dei casi.”
È un libro forte, colpisce allo stomaco e non si può fare a meno di riconoscere il coraggio che hanno avuto tutti i liquidatori e i medici che si sono immolati per cercare di decontaminare l’edificio e il sito del reattore per cercare di salvare vite umane.
“Chernobyl 01:23:40. La storia vera del disastro nucleare che ha sconvolto il mondo” (Salani Editore, pp. 261, euro 15,90) di Andrew Leatherbarrow è un reportage profondo e sconvolgente di una realtà che, dopo 33 anni, continua ancora a insediarsi nell’animo umano.
Debora Colangelo