“C’è un uomo a Parigi” di Maria Novella Bettini
“C’è un uomo a Parigi” (Edizioni Croce, 2023, pp. 302, euro 20) di Maria Novella Bettini non è da considerare un vero e proprio giallo. Ci troviamo invece tra le mani un romanzo con buone sfumature rosa e con all’interno una nota di crime.
Siamo a Rimini, e la storia ruota intorno a due sorelle completamente diverse l’una dall’altra, figlie di un console, accompagnate da una mamma impicciona, sempre informata sui loro affari. L’una, Carole, è priva di scrupoli, sfrutta il suo fascino per far cadere gli uomini ai suoi piedi e utilizzarli a proprio piacimento, convinta di riuscire a ottenere tutto assecondando le fantasie sessuali degli stessi, o che li si possa incastrare utilizzando i metodi di una volta. L’altra, Julie – una giovane architetta – è l’opposto della sorella, ma perde completamente la testa per Marco, il fidanzato di Carole. Quindi, mentre Carole, priva di scrupoli è tutta concentrata su sé stessa e a come poter ottenere il massimo da tutti, Julie rinuncia a combattere per la propria felicità e scappa a Parigi per cambiare completamente immagine e vita.
Tra storie e vicissitudini che coinvolgono anche due amanti di Carole, ecco che iniziano alcune morti sospette in città, e appare, quindi, anche un assassino seriale, che uccide le vittime con un ragno velenoso. Conosciamo il volto dell’assassino sin dall’inizio, con la sua escalation di crudeltà che però non viene approfondita molto; infatti la personalità folle del killer rimane in secondo piano rispetto alle avventure delle due protagoniste. Sullo sfondo di questi episodi si svolgono le indagini della polizia locale, che cerca di fare luce su casi di omicidio che sono apparentemente malori… ma il vero colpo di scena arriverà solo verso la fine…
Maria Novella Bettini costruisce una serie di personaggi, ognuno dei quali potrebbe dar vita – con le proprie caratteristiche – a una molteplicità di storie. gli avvenimenti scorrono velocemente e in modo imprevedibile, senza un vero coinvolgimento emotivo del lettore, ma lasciando un senso di leggerezza e piacere della lettura.
Marina Mollicone