“C’è qui qualcosa che ti riguarda” – Patrizia Laquidara in concerto al Teatro Fontana per l’Ah-Um Jazz Festival di Milano
“In un mondo imperfetto / si chiude un sipario / se ne aprirà un altro /siediti e ascolta…” (Acciaio)
Ci sono “eventi”, rari e preziosi, la cui magia segna un momento di passaggio capace di coinvolgere, insieme, artisti in scena e spettatori. “C’è qui qualcosa che ti riguarda”, titolo del concerto-spettacolo di Patrizia Laquidara, rappresenta una di queste esperienze quasi mistiche, tanto ispirate quanto difficili da raccontare. Non esistono infatti, a ben ascoltare, categorie idonee per descrivere questa artista straordinaria (letteralmente fuori dall’ordinario) e la sua musica. “C’è qui qualcosa che ti riguarda” è anche il titolo del suo nuovo album. Già il fatto che si tratti “solo” del suo quarto disco, e che sia stato pubblicato a distanza di sette anni dal suo precedente “Il Canto dell’Anguana”, è un ulteriore indizio che ce la dice lunga riguardo lo spessore genuinamente artistico di questo personaggio così unico nel nostro panorama musicale, nazionale e non solo. Non stupisce quindi nemmeno che, anche a garanzia della massima libertà artistica, il nuovo disco sia stato prodotto al di fuori dei circuiti delle tradizionali etichette, grazie a un’operazione di crowdfunding particolarmente intelligente e riuscita.
Chiunque avesse mai avuto modo di seguire un concerto dal vivo di questa originalissima autrice e interprete non potrà non essere rimasto incantato dalle sue capacità vocali assolutamente “fuori scala”. Questo nuovo concerto ci rivela però molto, molto di più. Patrizia Laquidara è oggi un’Artista totale, consapevole, con una presenza scenica e una capacità di coinvolgimento davvero inedite. In quello che sarebbe riduttivo chiamare solo concerto, perché integra elementi di narrazione, poesia, teatro e tanto altro, è infatti capace di attrarre magneticamente l’attenzione del pubblico come una funambola in bilico a cento metri di altezza; e di portarci con lei, lassù, sulle sue note. La sua leggerezza è densa di significati: assoluta e trascinante, ci inebria togliendoci il respiro. A sostenere lei e noi in questo viaggio pericolosamente bellissimo, in bilico tra generi e melodie sorprendenti, ci sono musicisti di ottimo livello come Andrea Santini (elettronica), Daniele Santimone (chitarra), Davide Repele (chitarra), Stefano Dallaporta (basso), Nelide Bandello (batteria).
Patrizia Laquidara, con questo spettacolo, ha chiuso un sipario per aprirne un altro. Sediamoci e ascoltiamola: c’è qui qualcosa ci riguarda. Profondamente.
A.B.