“CAUSA DI FORZA MAGGIORE” DI AMÉLIE NOTHOMB
Nell’esistenza ordinaria di Baptiste Bordave irrompe un qualcosa di agghiacciante e imprevisto: un giorno, verso le nove del mattino, uno sconosciuto citofona alla sua porta di casa, chiede di fare una telefonata e viene colpito da un malore dopo aver composto un numero all’apparecchio.
“Non era la prima volta che vedevo un defunto, ma era la prima volta che condividevo, per così dire, l’intimità di un trapassato. E la prima volta in cui ero l’unico a conoscenza della morte di qualcuno”. Un’idea assurda gli passa nella mente: uno scambio d’identità alla Il Fu Mattia Pascal, vista la vaga somiglianza con il defunto. Senza pensarci due volte, Baptiste Bordave monta a bordo della Jaguar dello sconosciuto e parte alla ricerca della vita quotidiana di quest’ultimo. Ad attenderlo tante bollicine di champagne, una donna, un gatto, una lettera e due spie.
La scrittrice Amélie Nothomb, con la sua scrittura precisa e puntuale, con “Causa di forza maggiore” (Voland 2008, pp. 128, euro 14) intesse una storia eccentrica, avvincente. Le pagine del libro scorrono a suon di brindisi in mezzo a sapori e conversazioni tra personaggi sconosciuti che s’incontrano per caso e, soprattutto, con una decisione da prendere.
Debora Colangelo