“Canzoni di Natale”: un libro che mette d’accordo Babbo Natale e il Grinch
“Caro Babbo Natale, non sono sempre stato bravo, lo ammetto. Ma chi ama il rock’n’roll non può esserlo davvero, altrimenti farebbe brutta figura. […] Non devo spiegarti nulla. Volevo solo dirti che in questo libro ci sono molte canzoni che riguardano te e il Natale. Spero ti piaccia”.
Con una dedica a Babbo Natale, il personaggio più amato da grandi e piccini, Maurizio Blatto apre il suo saggio “Canzoni di Natale” (add Editore, pp. 192, eur0 18), svelandoci retroscena, aneddoti e curiosità legate alle canzoni che ci tengono compagnia in questo magico periodo dell’anno. Dalle più tradizionali come Silent Night e Jingle Bells, alle più note come Last Christmas e All I Want For Christmas Is You, fino ad arrivare a composizioni estremamente di nicchia che non sempre ci descrivono una festa lieta e gioiosa, come Fairytale Of New York.
Maurizio Blatto spiega come il Natale sia uno “stato mentale” che può tenerci compagnia anche sotto l’ombrellone in una calda e afosa giornata d’estate; lui stesso riferisce a Santa Claus, nella sua Letterina, che sta scrivendo questo libro mentre cerca di sopravvivere all’estate più calda del millennio. Certo è che spesso autori come George Michael sono stati spinti a scrivere e cantare di neve e renne in piena estate da ragioni tecniche, ovvero per rendere la loro canzone di Natale disponibile già a dicembre. Per l’autore, il Natale è veramente un periodo felice vissuto con gli amici di una vita… i suoi dischi: “Natale con i tuoi. O meglio. Natale con i tuoi dischi”, scrive Blatto nel capitolo Beach Boys (Hocus Pocus e Subbuteo), “Per me è sempre stato così, la mia educazione il mio riparo sono stati loro. Formativi e presenti quando ne avevo bisogno. Ognuno ha i suoi legami, ne converrete”.
“Quello matto per i dischi”, così viene definito dalla sua famiglia e guai a chi osa parlare male dei suoi “protetti”, potrebbe ritrovarsi costretto a fare gli sciacqui con il Viakal. Tuttavia, nonostante l’autore viva il giorno di Natale come un sacro momento in cui la puntina raggiunge il solco del vinile, non tralascia quella parte di persone che non aspettano serenamente questi giorni, anzi, ne hanno quasi timore. Sono tutte quelle persone che non hanno famiglia, sono sole, sono costrette a passare questa giornata lontano da casa per lavoro, per un imprevisto, per la guerra. È la distanza ad aver portato Walter Kent e Ralph Brandani a comporre e scrivere il testo cantato da Bing Crosby: I’ll Be Home For Christmas, una canzone che dà voce al desiderio di un soldato americano durante la Seconda guerra mondiale di tornare a casa. Una speranza che sicuramente oggi è presente in molte persone che non hanno la fortuna di danzare attorno al loro albero di Natale e che vedono cadere dal cielo bombe al posto di fiocchi di neve. Il rimedio al dolore, alla malinconia, alla solitudine che il Natale tende come un’eco ad amplificare, sembra essere per Blatto una puntina di un giradischi sul vinile giusto. Nel capitolo Fairytale Of New York (Il Pogues, “Mototreno” e il “Merlo di Bahia”), l’autore racconta la storia del suo amico soprannominato “Motoreno” e di come, anche stavolta, ha la canzone adatta all’occasione: la canzone è Fairytale Of New York, un duetto tra Shane MacGowan e Kirsty MacColl che litigano e si rinfacciano cose irripetibili. Quello che l’autore vuole far capire al suo amareggiato amico è che: “Natale non funziona per tutti, anzi amplifica l’eco di chi sguazza nei guai”. Blatto, attraverso dei simpatici aneddoti, racconta anche di coloro che hanno paura del Natale per via di eventi traumatici: da chi andando in bagno si è trovato due capitoni vivi nella vasca serviti il giorno dopo a tavola, alla leggenda del Krampus e alla pogonofobia (la paura delle barbe). Ma c’è anche chi ha paura di ascoltare Last Christmas degli Wham! prima della mezzanotte del 24 dicembre, altrimenti perderebbe al Whamageddon, un gioco feroce che condiziona la vita di chiunque vi partecipi dal primo di dicembre alla Viglia di Natale, vedendo feste, centri commerciali, bar e radio come un potenziale pericolo!
“Canzoni di Natale” è un libro che può essere vissuto come un calendario dell’Avvento, scoprendo ogni capitolo come fosse una casella per tutti e venti i giorni che precedono l’arrivo del Natale. È un testo ricco di curiosità, che intrattiene e diverte, ma allo stesso tempo fa riflettere. Un libro che mette d’accordo tutti e che permetterebbe a Babbo Natale e al Grinch di trascorrere insieme questa Festa.
Aurora Milana