“Mi chiamo Violette Toussaint. Facevo la guardiana di passaggio a livello, ora faccio la guardiana di cimitero. Assaporo la vita, la bevo a piccoli sorsi, come un tè al gelsomino con un po’ di miele. E la sera, quando il cancello del cimitero è chiuso e la chiave appesa alla porta del bagno, sono in paradiso”.

Comincia così la seconda pagina del nuovo libro della scrittrice Valérie Perrin: i lettori ameranno, da subito, la protagonista Violette Toussaint. Un cognome che è tutto un programma per chi conosce il francese. Violette ha un marito, Philippe Toussaint, e una figlia, Léonine. All’inizio del libro, Violette si sofferma sul 1985, anno in cui ha conosciuto Philippe, un uomo bellissimo con cui comincerà una relazione particolare segnata da un dolore che pervaderà l’intero libro. Che coppia che formano Violette e Philippe! Da guardiani di passaggio a livello a guardiani di cimitero la vita può cambiare in un secondo. Lo sa bene Violette, che solo grazie all’anziano guardiano del cimitero di Brancion-en-Chalon, Sasha, riuscirà a guardare avanti nonostante tutto le remi contro. Un giorno Philippe Toussaint abbandona il tetto coniugale e sarà grazie alla visita di uno sconosciuto, Julien Seul, che Violette ritroverà il sorriso e una nuova famiglia. Julian Seul ha tra le mani il diario di sua madre e una richiesta stramba da parte di quest’ultima, ormai defunta: far riposare le ceneri accanto a un uomo chiamato Gabriel Prudent. Aiutato da Violette, Julien scopre il passato di sua madre racchiuso nel diario che ha tra le mani. Nel frattempo, Violette ripercorre le fasi e le scoperte che hanno portato lei e Philippe alla verità sulla perdita dell’amata Léonine.

Come si spiega un capolavoro? Valérie Perrin tratteggia così bene questa storia che i lettori non potranno fare a meno di emozionarsi, incuriosirsi e, forse, piangere. Come Philippe quando si slaccia il casco a bordo della sua moto… “Cambiare l’acqua ai fiori” di Valérie Perrin (edizioni e/o, pp. 476, euro 18,00) è una vicenda toccante in cui immergersi completamente. Consigliato a chi ha voglia di sfogarsi, a chi ama i cambiamenti e una trama sempre in salita.

Debora Colangelo