Bob Rapshody, una tempesta in rima baciata a Campo Teatrale
Lo spettacolo “Bob Rhapsody” in scena a Milano presso Campo Teatrale come apertura di stagione dal 18 al 23 ottobre, è frutto unico dell’interprete Carolina Cametti, che in questo lavoro è drammaturga, regista e attrice.
La modalità scelta da Carolina per la scrittura è quella dello stream of consciousness. Il flusso del testo investe lo spettatore fin dalle prime battute, con un ritmo incalzante, serrato, e una carica energetica davvero potente. A livello di scrittura si nota l’uso insistito della rima baciata, a tratti consolante, a tratti quasi fastidiosa per il continuo rimbombare delle rime.
Molto interessante l’uso delle luci, utilizzate in maniera creativa e diversa per ogni quadro. Con dei fari posizionati a lato palco, e usando lo sfondo nero su cui si proietta la sua ombra, Carolina restituisce delle immagini forti e a tratti disturbanti. Unici oggetti di scena una sedia e una torcia elettrica, che l’attrice sfrutta in vari modi, dando ancora una volta prova della capacità di messinscena e utilizzo dei pochi elementi che si è concessa.
Dal punto di vista tematico, lo spettacolo sfugge un po’ alla comprensione. Non è ben chiaro quale sia il punto focale della scrittura attorno al quale gira tutto, e alla lunga lo spettatore tende a staccare l’attenzione. Forse avere una persona che coadiuvasse la scrittura avrebbe aiutato a tenere centrato il discorso. Dall’altro lato però, la capacità performativa dell’attrice, ritmica e fisica, colpisce e riacchiappa l’attenzione perduta. In particolare, dal punto di vista fisico, Carolina porta una precisione ed energia davvero notevoli, che sostengono il lavoro dall’inizio alla fine.
E. R.