“Bene e male sottosopra” di Annarosa Buttarelli
“Per quale ragione le pensatrici di tutti i tempi non sono state ascoltate, né dai filosofi accademici né dalla cultura di superficie, nonostante abbiano indagato bene e male con esiti sorprendenti e, se fossero stati recepiti, chiaramente risolutivi?”.
È questa la domanda che Annarosa Buttarelli, saggista e filosofa, si pone da tempo e che dà vita a “Bene e male sottosopra” (TLON, Collana Numeri Primi, pp.128, euro 15), un saggio che ci porta ad intraprendere un viaggio esplorativo attraverso voci affascinanti ed illuminate di filosofe ed intellettuali moderne che con la loro audacia, la loro intuizione, il loro pensiero hanno proposto una diversa interpretazione ai concetti di bene e male.
Il primo capitolo è dedicato interamente a Simone Weil, che è “nella genealogia delle pensatrici che sostengono l’impresa delle tante Eva di tutti i tempi”; nelle pagine dei capitoli successivi i temi principali del saggio vengono riproposti secondo la visione di altre pensatrici illustri del ‘900 da Hannah Arendt a Iris Murdoch, Flannery O’Connor, Maria Zambrano e Françoise Dolto.
Nel saggio i riferimenti filosofici si intrecciano con temi attuali quali la guerra, la violenza verso le donne, la crudeltà in tutte le sue forme, ed il lettore, pagina dopo pagina, viene portato a riflettere sul fallimento del pensiero filosofico e culturale dominante, quello maschile, prettamente dicotomico, che privilegia l’individualità ed il potere. Al contrario, il pensiero non dicotomico, come quello di cui sono capaci le donne, enfatizza l’importanza della cura, dell’empatia e della connessione sociale, offrendo una critica radicale alle gerarchie tradizionali in un mondo in continua evoluzione in cui risulta di fondamentale importanza la consapevolezza e la responsabilità verso la collettività.
Annalisa Coletta